Il rapporto deficit/pil nel terzo trimestre ha segnato un miglioramento marginale, pari a 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2017, attestandosi al -1,7% (-1,8% nello stesso trimestre del 2017).
L'avanzo primario è migliorato, con un'incidenza sul pil del 2% rispetto all'1,6% del terzo trimestre 2017. Scendendo più in dettaglio fra le voci che riguardano la Pubblica Amministrazione, il saldo corrente è stato anch'esso positivo, con un'incidenza sul PIL dell'1,1% (1,6% nel terzo trimestre del 2017).
Giù il potere d'acquisto delle famiglie. La pressione fiscale è stata pari al 40,4%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il reddito disponibile delle famiglie ha segnato un incremento modesto (+0,1%), dopo quello decisamente marcato del trimestre precedente. La pur contenuta dinamica dell'inflazione ha così determinato un calo congiunturale del potere d'acquisto (-0,2%).
A fronte di tali andamenti, le famiglie hanno mantenuto, grazie a una lieve riduzione della propensione al risparmio di 0,2 punti percentuali all'8,3%, un livello quasi inalterato dei consumi in volume., con una crescita dello 0,3%.
Meno profitti per le imprese. La quota dei profitti sul valore aggiunto delle società non finanziarie, pari al 41,4%, è diminuita di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 22,2%, è aumentato di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
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