Anche nel resto del Vecchio Continente è tornata la propensione al rischio, con l'azionario in rialzo e i beni rifugio in discesa, in vista della ripresa dei colloqui tra Stati Uniti e Cina sui dazi il prossimo mese. Parigi ha finito in rialzo dell'1,11%, Madrid dell'1,43% e Francoforte dello 0,85%, nonostante il dato peggiore delle attese sugli ordini all'industria in luglio. Londra ha invece perso lo 0,55% sulla scia dell'apprezzamento della sterlina (salita a 1,234 sul dollaro mentre l'euro/sterlina è a 0,895), con il Parlamento che ha approvato il rinvio della Brexit fino al 31 gennaio 2020 nel caso in cui entro il 19 ottobre il governo non riesca a trovare un accordo con l'Unione. Allo stesso tempo è stata bocciata la richiesta di Johnson di elezioni anticipate al 15 ottobre.
Guardando ai titoli, sul Ftse Mib bene le banche, StMicroelectronics (+6,19%), dopo la conferma della guidance 2019, e la galassia Agnelli-Elkann. In particolare, Exor (+2,7%) ha beneficiato della semestrale positiva e Fca (+2,93%) delle nuove indiscrezioni su un accordo in vista tra Nissan e Renault, mentre Cnh Industrial (+1,5%) prosegue positiva dopo la presentazione del piano di martedì. Sul fronte valutario l'euro passa di mano 1,1046 dollari (1,101 all'avvio, 1,1026 ieri) e vale 118,171 yen (117,34 yen in avvio e 117,1 ieri), mentre il dollaro-yen è pari a 106,985.
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