Ministra Pisano: «Lo spid e la carta d'identità elettronica, password unica per i servizi digitali Pa»

Ministra Pisano: «Lo spid e la carta d'identità elettronica, password unica per i servizi digitali Pa»
di Umberto Mancini
5 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Settembre 2020, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 03:10

Ministra Paola Pisano, lei ha annunciato di recente di voler unificare e semplificare le app, per convogliare in un'unica applicazione, che si chiama Io, tutti i servizi delle amministrazioni pubbliche.

A che punto siamo? I cittadini richiedono procedure semplici ma spesso tra Spid, codici Inps, e altro trovano ancora molti ostacoli e regna confusione.
«La richiesta di procedure semplici è anche la mia. Perciò nell'aprile scorso per accedere ai servizi digitali della Pubblica amministrazione abbiamo messo a disposizione un'applicazione unica: l'app Io. Oggi è già utilizzata da tre milioni e mezzo di persone per pagamenti di bollo auto, tassa sui rifiuti e altri servizi. Quando sono stata nominata ministra i cittadini dotati di Spid, Servizio pubblico per l'identità digitale, ossia le credenziali necessarie per accedere ai servizi digitali, erano quattro milioni. Adesso sono dieci milioni. Grazie al decreto Semplificazione e innovazione digitale, Spid e Carta d'identità elettronica saranno dal 28 febbraio 2021 le sole credenziali di accesso ai servizi online di tutti gli uffici pubblici. Per far usufruire dei propri, già dal primo ottobre 2020 l'Inps rilascerà solo Spid e gradualmente supererà le credenziali originarie».

Bonus-vacanze flop: 2 miliardi di fondi non spesi, il resto potrebbe essere dirottato su altri interventi

Si ma ci sono anche molti anziani, persone disabili che hanno difficoltà ad orientarsi, a capire, come li aiutate.
«Prima di creare i servizi digitali abbiamo incontri con le associazioni di disabili: ci indicano le loro esigenze, poi sperimentano quanto da noi elaborato per dare valutazioni sulla configurazione del prodotto. Nel decreto Semplificazione abbiamo esteso anche ai privati l'obbligo di realizzare servizi adeguati da questo punto di vista. Per gli anziani, oltre a programmi di formazione già in corso, come quelli del progetto Repubblica digitale' (https://innovazione.gov.it/it/repubblica-digitale) o che cominceranno presto, la mia richiesta agli uffici pubblici è sempre di dotarsi di servizi semplici da usare. Soprattutto, che siano facilmente comprensibili da chi li utilizza indipendentemente dall'età».
 
C'è tanta strada da fare però.
«Il governo guidato da Giuseppe Conte ha l'obiettivo di semplificare il più possibile i rapporti di cittadini e imprese con lo Stato. Lo facciamo con norme, indicazioni, accordi. Il mio incarico ha un ruolo di impulso. Verso la Pubblica amministrazione agisco per portarla a pensare in digitale: a concepire i propri servizi non come se bastasse sostituire una schermata a un modulo con marca da bollo, ma congegnandoli in modo da renderli più comprensibili e accessibili anche da uno smartphone. C'è molto da cambiare tra procedure e sistemi obsoleti. Davvero molto».

Solo pochi Comuni rispetto agli 8 mila e più del Paese sono collegati con l'app unica, cosa pensate di fare per velocizzare il processo?
Moral suasion?
«Adesso il processo per integrare nell'app Io i servizi digitali resi da enti pubblici è finalmente in corso. Entro dicembre 2020 contiamo di avere oltre 500 Comuni integrati. Il processo è graduale. Per accelerarlo ho agito affinché il decreto Semplificazione stabilisse una data di avvio dei percorsi indispensabili per attuarlo complessivamente, senza lasciarla all'anno del mai. Anche questa è il 28 febbraio 2021. Occorre una collaborazione intensa tra Stato centrale, Regioni ed enti locali».

Anche Roma e Milano sono in ritardo. Penso ad esempio che per scegliere il medico di famiglia o il pediatra bisogna recarsi direttamente alla Asl, il che in tempi di Covid non è proprio consigliabile.
«A Roma e Milano sono integrati nell'app Io pagamenti di tributi locali. In generale, se ci sono ritardi, esorto tutti a fare tutto il possibile per recuperare il tempo perduto, indipendentemente dalle cause».

Darete impulso alla digitalizzazione soprattutto al Sud che appare in ritardo sul fronte della rete e dei servizi, colmando così il gap con il Nord? Che idee specifiche ci sono?
«Superare questo divario è fondamentale per dare più efficienza e competitività al Paese. La connessione a banda ultra larga a mio avviso deve garantire la stessa connettività da Nord a Sud. Lavoriamo per accelerare la trasformazione digitale delle amministrazioni del Mezzogiorno impiegando parte dei 70 milioni individuati per farlo in tutta Italia».

Vi siete dati dei tempi per compiere la trasformazione digitale? E quanti soldi potranno arrivare dal Recovery per fare presto?
«Per sua natura la trasformazione digitale è un'evoluzione senza punto definitivo di arrivo. Dai 209 miliardi di euro assegnabili all'Italia con il Recovery fund dell'Ue vanno ricavati i mezzi per far avanzare meglio e più velocemente la realizzazione di progetti che altrimenti sarebbe lenta o impossibile. Ma, come per costruire una lunga autostrada, alcuni richiederanno anni per dare risultati percepibili dagli utenti. Motivo in più per lavorarci da subito, come stiamo facendo».
Lei guida un Dipartimento chiave per disegnare il futuro e semplificare la vita ai cittadini: ci dice le tre cose che saranno realizzate entro fine anno?
«Il rimborso del 10% ogni sei mesi di quanto viene acquistato con pagamenti elettronici, fino ad un massimo di 300 euro: un progetto fortemente voluto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Una procedura semplificata per ottenere Spid. La possibilità di firmare in digitale tramite Spid».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA