Sostenibilità, cresce la reputazione "green" di Sace sul web

Sostenibilità, cresce la reputazione "green" di Sace sul web
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Giovedì 12 Agosto 2021, 15:15
(Teleborsa) - Sace scala la classifica dell'ESG Reputation Index. La società ha raggiunto il quindicesimo posto tra le 200 aziende più sostenibili sul web ed è terza sul podio nel settore della finanza. Realizzato da Reputation Science, l'ESG Perception Index misura la percezione di sostenibilità delle aziende.

L'Osservatorio di Reputation Science ha preso in esame le maggiori aziende sul mercato italiano (capitalizzate a Piazza Affari, classifica Mediobanca, classifica Interbrand) in relazione ai 17 pillar della sostenibilità definiti dall'ONU, per produrre una classifica delle prime 200 società percepite come più sostenibili sul web. Il modello di analisi si basa su parametri quali-quantitativi e strutturali come, ad esempio, il volume dei contenuti sulla sostenibilità pubblicati sul sito e i canali social dell'azienda, l'impatto reputazionale sul brand e l'associazione dell'identità di marca alla sostenibilità sui motori di ricerca. A guidare la classifica ESG Perception Index sono i settori Energia, Automotive e Finance, che da soli occupano l'85% delle prime 20 posizioni. Sono questi, infatti, i cluster coinvolti maggiormente nella transizione energetica e ambientale, spesso chiamati ad agire prima degli altri. Tra tutti spicca il settore della finanza, a conferma del ruolo strategico nella transizione verso una società sostenibile, con una media superiore a quella generale e che può contare ben 4 aziende tra le prime 20 classificate, tra cui Sace. L'azienda guidata da Pierfrancesco Latini aveva, inoltre, già ricevuto il sigillo di qualità "Green Star Sostenibilità 2021" nel settore Assicurazioni a seguito di una analisi sul web degli ultimi 12 mesi.

Nel dettaglio l'impegno di Sace da inizio pandemia – spiega la società in una nota – è arrivato a 62 miliardi di euro, con 34,7 miliardi di euro a sostegno di export e internazionalizzazione delle imprese italiane, 26,5 miliardi di euro a supporto della liquidità attraverso lo strumento Garanzia Italia e 0,8 miliardi di euro mobilitati per la nuova operatività legata al Green New Deal, che cresceranno nei prossimi mesi grazie alle operazioni in corso di definizione. In quest'ambito, Sace, in quanto gestore diretto del programma di garanzie legate al Green New Deal, potrà giocare un ruolo strategico nella transizione ecologica italiana, anche supportando gli investimenti previsti dal PNRR. Tutto questo in linea con gli indirizzi e la tassonomia definiti dall'Unione Europea, nell'ambito del Technical Expert Group sulla finanza sostenibile.

"L'ottimo posizionamento nella classifica Top 200 Esg Reputation Index – commenta Sace – è frutto dell'impegno che tutte le funzioni aziendali di Sace, e ogni collaboratore, mettono ogni giorno alla ricerca di uno sviluppo inclusivo, per la creazione di valore condiviso con la massima attenzione alle tematiche sociali e ambientali. Tutela della salute, della sicurezza e della qualità della vita aziendale, finanza sostenibile, impegno diretto in ambito ambientale, supporto alle PMI e alle imprese ad alto potenziale, rigore nella condotta aziendale, attenzione e cura del cliente, trasparenza e semplificazione, innovazione e digitalizzazione, specializzazione delle competenze territoriali e di settore: queste le direttrici lungo le quali si declina concretamente la sostenibilità in Sace, recentemente raccolte e raccontate a tutti gli stakeholders in un report dedicato".

Inoltre, nel primo semestre di quest'anno, Sace – sottolinea la nota – ha aderito alla Climate Change Policy, una serie di misure ad hoc per migliorare il contributo delle attività di business alla riduzione delle emissioni climalteranti, che introduce il divieto al supporto di progetti particolarmente impattanti per l'ambiente. La principale novità è l'introduzione del divieto al supporto di centrali a carbone e di progetti volti all'estrazione, produzione e trasporto di carbone termico, nonché alle operazioni nel settore estrattivo che prevedano l'utilizzo del routine flaring e del fracking, due tecniche particolarmente dannose per l'ambiente.




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