Sostenibilià, Fs Italiane aderisce al Manifesto di Assisi

Gianfranco Battisti amministratore delegato di Trenitalia
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Giovedì 16 Gennaio 2020, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 12:54
Ferrovie Italiane sempre più sostenibili. Il gruppo Fs Italiane aderisce al Manifesto di Assisi per promuovere l’agire e lo sviluppo sostenibile. 

«Un approccio realmente sostenibile è quello in cui vengono prese decisioni avendo ben chiaro il senso della prospettiva, non preoccupandosi solo degli effetti di breve periodo ma proiettandosi in un orizzonte di più ampio respiro», ha commentato Gianfranco Battisti, amministratore delegato e direttore generale del gruppo. «FS Italiane, quale grande gruppo industriale nel settore dei trasporti, ha la responsabilità e la consapevolezza di quanto le proprie scelte possano incidere sulla qualità della vita delle persone e sugli equilibri naturali».

Il Manifesto di Assisi, promosso da Ermete Realacci presidente della fondazione Symbola, Vincenzo Boccia presidente di Confindustria, Mauro Gambetti padre custode del Sacro Convento di Assisi ed Enzo Fortunato direttore della rivista San Francesco, nasce per sostenere lo sviluppo di un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica. Proprio la sostenibilità - ambientale, sociale ed economica - è uno dei principi alla base del piano industriale 2019-2023 di Fs Italiane. Il gruppo, inoltre, ha aderito Global Compact delle Nazioni Unite, di cui condivide e sostiene i principi fondamentali su diritti umani, standard lavorativi, tutela dell’ambiente, trasparenza e lotta alla corruzione. Fs, infine, partecipa anche al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile adottati dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, con l’Agenda 2030.

Fs Italiane, per dare concretezza al proprio impegno sul tema della sostenibilità, ha definito i propri obiettivi di lungo periodo (2030-2050) come un aumento ai massimi livelli della sicurezza sulla rete ferroviaria, stradale e autostradale o la riduzione delle emissioni di CO2 per diventare carbon neutral entro il 2050. Il gruppo ha attivato, inoltre, strumenti di finanza sostenibile emettendo due green bond, con un’importante risposta dal mercato nazionale ed europeo. Il primo, nel 2017, per l’acquisto di treni regionali, treni alta velocità e treni merci (1,3 miliardi di euro). L’ultimo green bond, emesso nel 2019, valore nominale 700 milioni di euro, finanzierà l’acquisto di nuovi treni regionali per oltre il 70%, oltre a treni AV e materiale rotabile (locomotori e vagoni) per il trasporto merci.
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