La misura sarebbe accompagnata anche dal decadimento delle soglie minime. Una misura pensata dall'esecutivo per garantire alle amministrazioni una maggiore libertà di azione e di organizzazione, anche alla luce della volontà di parametrare le possibilità del lavoro agile a obiettivi di efficienza dei servizi. Tale misura però andrebbe a minare gli incentivi previsti alla presentazione da parte della PA dei cosiddetti "Pola" – Piani organizzativi del lavoro agile – la cui mancata presentazione al momento dimezza le quote obbligatorie. Tali soluzioni del settore pubblico potrebbe essere prese in considerazione anche per quello privato, come ha indicato ieri il ministro Andrea Orlando ieri uscendo dalla riunione con i sindacati.
Nel decreto dovrebbe trovare posto anche il rinvio delle notifiche delle cartelle esattoriali. In base all'ultimo decreto Sostegni che ha fissato la nuova sospensione fino al 30 aprile, l'Agenzia delle Entrate a partire dal 3 maggio può tornare a notificare ai contribuenti il procedimento di riscossione coattiva del credito. Resta da valutare l'impatto economico della misura: l'ultimo rinvio di due mesi è costato ai saldi della finanza pubblica circa 500 milioni di euro. Ora le risorse andranno pescate dal nuovo decreto Sostegni bis, basato sullo scostamento di Bilancio da 40 miliardi approvato dal Parlamento.
Occorrerà quindi trovare un equilibrio con le misure che saranno dedicate alle imprese e i 5 miliardi già destinati al finanziamento del fondo complementare al Pnrr. Per tale ragione è prevista in mattinata una riunione MEF-Agenzia delle Entrate per valutarne l'impatto.
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