Silicon Valley Bank, il crac improvviso: cosa è successo? Effetto domino in Europa (ma non sarà una nuova Lehman Brothers)

La Bank of England ha deciso di chiedere lo stato di insolvenza per Svb Uk e, in attesa che la corte si esprima, ne ha bloccato i pagamenti e i depositi

Crac della Silicon Valley Bank, cosa è successo? Effetto domino in Europa (ma non sarà una nuova Lehman Brothers)
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Sabato 11 Marzo 2023, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 18:42

Effetto a catena dal fallimento della Silicon Valley Bank. Mentre il fiato è sospeso in vista della riapertura dei mercati lunedì, quando osservate speciali a Wall Street saranno soprattutto le banche della West coast americana, i riflessi del crac dell'istituto californiano si sono già fatti sentire. In prima battuta nel Regno Unito e in India, due dei paesi fuori dagli Usa in cui è presente la banca americana, custode della liquidità di tante startup tecnologiche e biotech, nonché dei fondi di venture capital che le finanziavano.

Silicon Valley Bank, cosa è successo

La Bank of England ha deciso di chiedere lo stato di insolvenza per Svb Uk e, in attesa che la corte si esprima, ne ha bloccato i pagamenti e i depositi.

I titolari di conti fino a 85.000 sterline (170.000 sterline per i conti congiunti) saranno rimborsati dal Fscs, il fondo britannico di tutela dei depositi. La banca centrale inglese ha comunque sottolineato che Svb «ha una presenza limitata nel Regno Unito e non svolge funzioni critiche a sostegno del sistema finanziario». Un percorso non molto diverso attende i clienti americani della banca che saranno rimborsati, almeno per la parte tutelata, dalla Federal Deposit Insurance Corp. Sarà l'autorità federale a vendere le attività del gruppo rimaste dopo la corsa allo sportello che ha fatto fallire la banca commerciale, la sedicesima negli Usa con 175 miliardi di dollari in depositi, in modo da recuperare le risorse e restituire più soldi possibili a chi è rimasto a mani vuote.

L'effetto domino 

A Londra l'effetto domino ha già investito anche il mercato delle criptovalute, il terreno su cui è scivolata la scorsa settimana l'altra banca californiana, Silvergate, andata a gambe all'aria pochi giorni prima della Silicon Valley Bank. Usd, la maggiore stablecoin in criptovaluta, è crollata sotto il suo livello di ancoraggio di 1 dollaro ed è stata scambiata sulla piazza londinese a un valore caduto fino a 81,5 centesimi. Il motivo del fuggi fuggi è che l'emittente della stablecoin, Circle Internet Financial, ha depositato proprio presso la Svb in California 3,3 miliardi di dollari sui 40 miliardi complessivi che le servono per mantenere il valore di Usd coin costante a 1 dollaro. Se nel Golden State, dopo il weekend, è a rischio il pagamento degli stipendi ai dipendenti delle startup che si erano affidate a Svb, con il verosimile effetto di una nuova ondata di licenziamenti dopo quelli già annunciati per altri motivi da big come Meta e Google, c'è paura anche in India. Nel colosso asiatico la banca ha investito in startup e imprese locali, tra cui marchi noti come Zomato e Flipkart, mentre altre le hanno affidato i loro capitali.

Il caso Lehman Brothers del 2008

Pur con tutti i timori del caso, è comunque diffusa la sensazione che non ci sarà un effetto contagio per il settore finanziario a livello globale, a differenza di quello provocato nel 2008 da Lehman Brothers. Allora a fallire era stata una banca sistemica con dimensioni e portata non confrontabili con Silicon Valley Bank. Quel che tuttavia solleva più timori, emersi nei cali visti nelle Borse venerdì, è l'impatto del rialzo dei tassi di interesse sui bilanci delle banche che si sono caricate, come ha fatto Svb, di bond e titoli di Stato quando i tassi erano a zero. E oggi si trovano in mano portafogli i cui valori sono scesi di botto, in parallelo con il generale aumento dei rendimenti.

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