Sulla questione è intervenuto il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, nel corso di un'intervista al Messaggero, affermando che ulteriori risorse potranno arrivare soltanto con la prossima finanziaria.
Una proposta accolta con cauto ottimismo dal sindacato della Scuola Anief, che riconosce al governo lo "sforzo" nel normalizzare le relazioni sindacali, ma sollecita l'impegno a riconoscere per il futuro il recupero dell'inflazione, negato durante gli anni del blocco contrattuale. Occorrerà poi rivedere la trattenuta del TFR e le finestre per il pensionamento.
Anief, infatti, se ritiene questo investimento (1,2%) quasi allineato alla stima previsionale dell'aumento del costo della vita (1,4%) per il solo 2019, e pur confidando che nella prossima legge di bilancio ci possano essere ulteriori risorse per garantire la stessa copertura per gli anni successivi, tuttavia, rimarca come al tavolo per il rinnovo dei contratti bisognerà sottoscrivere il comune intento di recuperare il gap perso rispetto all'aumento dell'IPCA registrato nell'ultimo decennio. L'aumento complessivo di 5 punti di stipendio col vecchio contratto rimane, infatti, ben lontano dai 14 punti di aumento dell'inflazione registrata tra il 2008 e il 2018.
E le distanze con l'Europa restano incolmabili - si sottolinea - dal momento che in UE si investe un punto percentuale di PIL in più nel settore Istruzione e gli stipendi degli insegnanti a parità di ore sono quasi di un terzo superiori.
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