Scioperi, "effetto Covid" per il Cgsse: nel 2020 sono scesi a 895 (erano stati 1.463 nel 2019)

Scioperi, "effetto Covid" per il Cgsse: nel 2020 sono scesi a 895 (erano stati 1.463 nel 2019)
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Venerdì 25 Giugno 2021, 12:15
(Teleborsa) - Nel 2020 gli scioperi in Italia sono scesi a 895 rispetto ai 1.463 del 2019, complice anche la moratoria stabilita tra febbraio e aprile. Un "effetto Covid" come lo ha definito il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Giuseppe Santoro Passarelli, presentando la relazione annuale. "Nel 2020, nei servizi pubblici essenziali – ha spiegato – sono stati proclamati 1.473 scioperi, erano stati 2.346 nel 2019. A seguito di interventi dell'Autorità, o revoche spontanee, quelli effettuati scendono, complessivamente, a 895, rispetto ai 1.463 del 2019".

"La Commissione – ha aggiunto – è intervenuta, preventivamente, su circa 300 scioperi per segnalare delle illegittimità e tali indicazioni preventive hanno avuto un tasso di riscontro di circa il 90%. Così, oltre al pregiudizio ai diritti costituzionali dei cittadini, si è risparmiato al Paese anche un alto tasso di incidenza, economica che deriva dall'impatto dello sciopero sulle attività produttive. Solamente in 22 casi di mancato riscontro delle indicazioni preventive, la Commissione ha aperto procedimenti di valutazione, per violazione della normativa, 17 dei quali si sono conclusi con l'applicazione delle sanzioni previste dalla legge".

"Meno frequenti gli scioperi generali nazionali di tutte le categorie pubbliche e private, oggetto di numerose proclamazioni da sindacati cosiddetti 'di base' – ha aggiunto –, seppur concentrate in 4 giornate, nell'anno in esame, rispetto alle 14 del 2019. Tali astensioni sorrette da motivazioni politico-economiche, comprese quelle già menzionate, per la giornata della donna e per la sicurezza dei lavoratori verso l'epidemia, hanno registrato indici di adesione del tutto irrilevanti".

Santoro Pastorelli ha fatto riferimento anche al ruolo dei media in relazione agli scioperi. "Il servizio pubblico radiotelevisivo, le altre emittenti, nonché i giornali quotidiani che si avvalgono di finanziamenti o agevolazioni, tariffarie o fiscali, sono tenuti a fornire 'informazioni complete' sugli scioperi, la loro durata, le misure predisposte e le eventuali revoche", ha dichiarato. "È una previsione che, in verità, non ha trovato una soddisfacente realizzazione nell'esperienza attuativa della legge. A parte l'annuncio dello sciopero, non si può dire che i media forniscano adeguate informazioni sul suo andamento e, soprattutto, sull'effettiva consistenza dei soggetti sindacali proclamanti e la loro effettiva capacità di vulnerare il servizio interessato", ha rilevato il presidente del Cgsse.

Capitolo Alitalia. "L'auspicio è che insieme alle parti sociali si individuino interventi strategici per superamento della crisi, ed anche adeguati ammortizzatori sociali", ha detto il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi. "Il servizio di Trasporto aereo – ha aggiunto – è stato certamente uno dei settori più duramente colpito dalla pandemia e dalle conseguenti misure di contenimento, con un drammatico calo della domanda che ha comportato flotte di aerei fermi, aeroporti vuoti e, soprattutto, un crollo verticale del numero di passeggeri, stimato intorno al 98% nel nostro Paese, rispetto all'anno 2019, a fronte del 97% in Europa (dati Eurostat)". "Gli scioperi di rilevanza nazionale proclamati nell'anno di riferimento sono stati complessivamente 68 (a fronte dei 147 proclamati nel 2019 – ha sottolineato Santoro Pastorelli – Nel 2020 è stato avviato, dal Governo e dal Parlamento, un Piano industriale di rilancio della maggiore Compagnia italiana, che prevede un forte ridimensionamento della forza lavoro".

Infine, un'ultima riflessione è stata dedicata al sistema del Trasporto Pubblico Locale. Secondo il presidente del Cgsse è "urgente la necessità di ripensare l'intero sistema": "può e deve essere considerato uno dei motori per la ripresa economica e sociale del Paese, anche e soprattutto nell'ottica di una auspicabile riapertura delle attività e del progressivo ritorno ad una nuova modalità di vita che si avvicini, quanto più possibile, a quella normalità che, almeno per il momento, sembra essere solo un lontano ricordo", ha concluso Santoro Pastorelli.
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