(Teleborsa) - "
Risparmio ed esportazioni erano i due
pilastri su cui si sarebbe dovuta basare la
ripresa della fiducia indispensabile per convincere i risparmiatori che l'Italia ha la capacità di fare fronte al suo debito pubblico". Lo ha affermato il
presidente della CONSOB, Paolo Savona, in un'intervista a La Voce repubblicana. "Criticai il comportamento dei media, alimentato dagli warning delle autorità europee e dai giudizi delle società di rating, avanzando la similitudine che i due punti di forza fossero racchiusi in una
Caverna di Socrate dove le luci fiocche impedivano di comprendere la loro importanza - ha continuato l'economista - Le vicende economiche che sono susseguite alla diffusione del Covid-19 hanno confermato questa mia interpretazione, anche se
la politica economica non ha agito in direzione di un stimolo alle esportazioni e di una tutela del risparmio. Il mercato ha mostrato la sua vitalità, anche se alimentato dalle
politiche monetarie che ho criticato, ma che
considero giuste perché sostitutive di quella fiscale, perché più lenta e vincolata".
Savona si è anche soffermato sull'arretratezza italiana sui capitoli dell'innovazione e della tecnologia. "Il passaggio da una
gestione dei risparmi su basi soggettive e insicure a una oggettiva e non alterabile offerta dalle
nuove tecnologie fintech (decentrate o blockchain e algoritmi basati sull'intelligenza artificiale o Data Science) è condizione indispensabile, ancorché non sufficiente, per la ripresa economica - ha spiegato - "Un'attività produttiva continua e fiorente è l'unica vera base di protezione del risparmio. Ripeto, questo pilastro socio-economico si deve rafforzare su un mercato aperto alla concorrenza. È un concetto tra i più ostici da accettare per la
cultura assistenziale oggi dominante".