Sulla guerra in Ucraina Gentiloni ritiene fondamentali gli interventi delle Nazioni Unite "e di possibili mediatori, come può essere, se ce ne fossero le condizioni la Santa Sede". Le condizioni però sono due: la prima è che la Russia non riesca ad imporsi con la forza", ha spiegato, "e che quindi la resistenza dei cittadini e del popolo ucraino ovviamente continui". Poi servono "le basi per un negoziato. Chi possa poi gestire questo negoziato è difficile oggi prevederlo certamente. In futuro, io credo, un ruolo potrebbe essere svolto dalla Cina, che credo non abbia nessun interesse a una peggioramento della situazione e alle conseguenze che questo peggioramento può avere sulle relazioni economiche globali". "Non dimentichiamo – ha aggiunto Gentiloni – che la Cina in questo momento ha problemi di rallentamento della propria crescita anche legati ai loro lockdown e che un ulteriore peggioramento del clima delle relazioni commerciali internazionali non va certamente a suo vantaggio".
Il Commissario Ue ha escluso un intervento in guerra di Europa e Nato: "intervenire militarmente sarebbe un errore catastrofico, dalle conseguenze incalcolabili". Ma se si decide di non intervenire militarmente, ha aggiunto, si deve mettere in conto che nelle misure e nelle sanzioni contro la Russia "c'è un costo economico".
"Il sistema decisionale delle democrazie non e' mai semplice. I percorsi decisionali sono spesso complessi, ma teniamoceli stretti", ha avvertito il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni durante un webminar, visto che sulla guerra in Ucraina si e' dimostrato che "la semplicita' delle decisioni delle autocrazie puo' portare disastri".
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