Statali, contratto Sanità sbloccato: da infermieri a radiologi e ostetriche aumenti stipendio fino a 200 euro

Regioni e governo verso un accordo sui 315 milioni che ancora mancano

Statali, contratto Sanità sbloccato
di Andrea Bassi
4 Minuti di Lettura
Martedì 26 Aprile 2022, 22:02 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 15:58

Arriva una schiarita sul rinnovo del contratto della Sanità, che coinvolge 650 mila dipendenti pubblici tra infermieri, personale amministrativo e altre figure professionali. Un accordo che, una volta firmato, comporterà aumenti medi di oltre 170 euro lordi mensili, che arrivano fino a 200 euro per gli infermieri.

Statali, aumenti di stipendio solo se si taglia la spesa: dalla spending review i 3,8 miliardi necessari

Sanità, contratto sbloccato: aumenti fino a 200 euro

Il tavolo della trattativa tra i sindacati e l’Aran, l’agenzia che negozia per il governo, stava arrancando da tempo in attesa di un atto di indirizzo aggiuntivo delle Regioni che stanziasse le risorse mancanti per coprire lo sblocco del salario accessorio e il nuovo ordinamento professionale.

Una ventina di euro lordi mensili in più in tutto nelle buste paga. Ne era nato un braccio di ferro tra i governatori e il ministero dell’Economia sia sull’ammontare che sul finanziamento delle risorse aggiuntive. Il tavolo tecnico chiamato a dirimere la questione si è concluso e ha certificato che la somma necessaria a sbloccare la contrattazione è di 315 milioni per quest’anno e 365 nel 2023. Una cifra all’interno della quale è compresa anche la nuova indennità di vacanza contrattuale che dovrà essere versata dalle Regioni al personale sanitario. Questo perché la firma del contratto arriverà come sempre fuori tempo massimo (l’accordo copre il 2019-2021) e sarà quindi necessario mettere in busta paga l’indennità “ponte” fino al prossimo rinnovo. 


LA RICERCA


Ma alla fine da dove arriveranno i 315 milioni necessari per far ripartire la trattativa? L’ipotesi al momento sul tavolo è che i soldi vengano presi dal Fondo sanitario nazionale. Questo può contare su 2 miliardi in più del 2022 garantiti dal governo (ma tutti vincolati) oltre ad altri 600 milioni per l’emergenza Covid appena stabilizzati. All’interno di questi ultimi potrebbero essere “recuperati” i 315 milioni necessari. Ma con una condizione: un impegno del governo a “ricoprire” la somma. Subito nel decreto aiuti che sarà approvato in settimana dal consiglio dei ministri, oppure con la prossima legge di Bilancio. L’importante per i governatori è che ci sia un impegno politico in questo senso. 

LA PARTITA


Una volta chiusa la partita “finanziaria” il tavolo della trattativa potrà accelerare. Già domani è previsto un incontro tra l’Aran e i sindacati. Da oltre due mesi l’Agenzia guidata da Antonio Naddeo e le parti sociali, stanno esaminando articolo per articolo, una bozza di 170 pagine di ipotesi di accordo. Il documento prevede un aumento lordo mensile medio per gli infermieri di 204 euro, che netti diventano 193,22 euro. Come detto, però, va considerato che all’interno del comparto sanitario non ci sono soltanto gli infermieri. Dentro c’è anche il personale amministrativo e quello socio-sanitario (i medici in quanto dirigenti hanno una contrattazione a parte). 


LE CATEGORIE

Prendendo in considerazione anche queste categorie l’aumento lordo medio mensile scende a 174 euro, che rappresenta un incremento medio della retribuzione del 7,22 per cento. Per gli infermieri l’incremento della busta paga è più consistente perché con la legge di Bilancio hanno ottenuto una «indennità specifica» che fa salire l’importo della retribuzione, ma che inizieranno ad incassare soltanto una volta che sarà firmato il nuovo contratto. 

IL SISTEMA

Per gli operatori sanitari, come ostetriche, tecnici sanitari di laboratorio, radiologi, ecc., arriverà invece una «indennità di tutela del malato» che varierà da 35 a 41 euro lordi mensili. Una delle novità del nuovo contratto, sarà poi il sistema degli «incarichi professionali». La bozza di accordo ne istituisce di due tipologie: di funzione e di posizione. La remunerazione degli incarichi dipenderà dal grado di complessità degli stessi. 
Così come poi era avvenuto per il contratto delle Funzioni centrali (ministeri ed Agenzie fiscali), saranno introdotti degli scatti di stipendio basati sull’anzianità e sul merito. Nell’area dei professionisti sanitari saranno possibili fino a sette scatti durante la carriera per un importo di mille euro per ciascuno scatto. Cifre e parametri sono però ancora tutti oggetto della trattativa con i sindacati che da domani entrerà nel vivo. L’intenzione sarebbe quella di riuscire a chiudere l’accordo entro la fine di maggio. Poi, così come avvenuto per il contratto delle Funzioni centrali, il testo dovrà essere “bollinato” dal ministero dell’Economia e passare il vaglio della Corte dei Conti. Solo alla fine di questo iter, che nel caso dei ministeriali è durato quattro mesi, si arriverà alla firma finale e dunque agli aumenti nelle buste paga dei lavoratori interessati. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA