Tira dritto anche l'altro vicepremier Luigi Di Maio. "A nome del Governo smentisco che si sia pensato a una riduzione del deficit che resta al 2,4%. Se dovessimo ridurlo non avremmo la riforma alla Fornero, il reddito di cittadinanza. Il responso di Moody's lo accolgo con un grande sorriso, ce l'aspettavamo. Ad ogni modo si parla di un Italia con un risparmio solido".
Seriamente preoccupato per il declassamento il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, spiegando che "se le agenzie di rating abbassano ancora di un altro livello la valutazione del nostro Paese la BCE non può più acquistare titoli di Stato".
Turbato anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che chiede al Governo di correggere la Manovra altrimenti "la partita è persa. E' evidente che sia la lettera della Commissione europea che il declassamento erano nelle cose. La sfida che il governo deve fare propria è sulla crescita, spiegare l'analisi di impatto di questa Manovra, evidentemente correggerla, postando più risorse sulla crescita".
Più rilassato il ministro Paolo Savona, secondo il quale il debito è solvibile e non ci sono rischi di default.
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