"Sono sempre più convinto che le lobbies finanziarie a Bruxelles non possono accettare la nostra presenza al governo: questa reazione non mi sorprende, per anni hanno manipolato fantocci mentre adesso sono costretti ad avere a che fare con due movimenti politici verso i quali non possono fare ricatti poiché non devono niente a nessuno, se non difendere gli interessi del loro popolo" - spiega il ministro dell'Interno.
Intanto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, lancia un appello all'Italia affinché faccia marcia indietro sulla Manovra, che "non va nella direzione dell'interesse" dell'Italia. "L'Italia è ancora in tempo per fare marcia indietro. Lo faccia rapidamente, nell'interesse degli italiani".
Sul tema è intervenuto anche il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire. "Valutare la manovra italiana spetta alla Commissione europea, è lei responsabile. L'unica cosa che posso dire, che vorrei spiegare, è che siamo 19 Paesi, siamo tutti sulla stessa barca, siamo all'interno di un'unione monetaria, abbiamo scelto la stessa moneta e nessuno può considerare che la sua sorte non abbia un impatto su quella degli altri. Quando hai la stessa moneta - ha puntualizzato Le Maire - tutte le decisioni prese a Berlino, Roma, Parigi o Bruxelles hanno un'incidenza su tutti gli altri Paesi della zona euro".
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