Salute mentale, la pandemia ha colpito di più giovani e donne

Salute mentale, la pandemia ha colpito di più giovani e donne
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Martedì 25 Gennaio 2022, 13:15
(Teleborsa) - Sono le donne e i più giovani, in particolare in Europa e specialmente in Italia, le categorie più colpite nel benessere psicologico dalla pandemia: 48% in Italia contro il 33% a livello globale. Sempre in Italia, il 78% delle persone (rispetto al 38% della media degli altri paesi) dichiara di aver perso l'accesso ai servizi di assistenza per l'infanzia e alla scuola in presenza. Sono dati che emergono la rapporto "Mind Health & Wellbeing" 2022 promosso da AXA e IPSOS. Dall'indagine emerge invece come gli uomini abbiano un miglior stato di benessere mentale legato anche ad una maggiore sicurezza del lavoro e del reddito, poiché i settori più duramente colpiti dalla pandemia sono quelli che vedono un maggiore impiego femminile, come ad esempio scuole, sanità e ospitalità.

Sono 4 i profili di salute e benessere mentale definiti dalla ricerca: coloro che combinano benessere sociale, emotivo e psicologico ad un livello di soddisfazione massima (Flourishing), coloro che mostrano benessere in alcune aree, ma con una percezione generale meno intensa (Getting by), coloro che non si sentono al pieno delle proprie capacità e manifestano assenza di un benessere positivo (Languishing) e infine coloro che riportano totale assenza di aree di benessere, per i quali la fatica è associata a disagio emotivo e compromissione psicosociale (Struggling).

Per quanto riguarda il nostro paese, gli italiani tendono a non parlare con i figli della salute mentale e sono tra le popolazioni meno propense in Europa a cercare sostegno da familiari e amici in caso di disagio mentale, nonostante l'Italia risulti, insieme a Francia e Giappone, tra i paesi la cui popolazione è più colpita su questo fronte. "Colpisce infatti che sia l'unico paese europeo dove il numero delle persone che hanno fatto autodiagnosi è superiore rispetto a quello di chi si è rivolto a uno specialista", si legge nel report.

La pandemia è una delle variabili che ha influito maggiormente sulla salute mentale degli italiani, seconda solo all'economia e all'occupazione. Sono comunque coloro che manifestano un buon livello di ottimismo per il futuro e adottano un approccio positivo per superare le difficoltà (63% campione Italia vs 55% media globale). Un altro dato significativo è che solo il 24% degli intervistati ritiene che il sistema sanitario pubblico fornisca un supporto adeguato e solo il 31% ritiene che il proprio datore di lavoro dia sostegno ai propri collaboratori quando si tratta di salute mentale.
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