"Le dimissioni di ieri del Presidente del Salone del mobile, Claudio Luti non sono di certo un buon segnale", ha detto Sala che si è rivolto a quegli operatori del settore dell'arredo che sono dubbiosi sulla realizzazione del Salone a settembre e che spingono per il suo rinvio. "Se il dubbio è che il loro investimento non avrà il ritorno degli anni precedenti, non è un dubbio, lo so bene anche io. Però noi sono mesi che stiamo lavorando per approntare protocolli sanitari, per pensare alle questioni logistiche, per mettervi in condizione di partecipare", ha detto.
"Capisco che in questa fase voi tutti avete pagato le conseguenze della pandemia ma decisamente meno di altri. Inoltre ci sono categorie come i ristoratori, gli albergatori, i servizi, chi si occupa di comunicazione e molte altre categorie che hanno bisogno di lavorare. - ha detto Sala - In questi momenti le comunità si stringono e non esiste un tema di debiti o crediti, esiste il tema della generosità e in più la collaborazione tra Milano e l'arredo, attraverso il Salone del mobile, è ultra decennale". Il monito agli operatori è poi quello a stare "attenti perché non è così scontato che non ci siano altre città europee che in queste difficoltà possano inserirsi e reclamare un ruolo importante nel design. Cosa che da sindaco di Milano non posso permettere, per cui rifletteteci".
Ieri le dimissioni di Luti: "Si è evidenziata la volontà da parte delle aziende di rinunciare a partecipare al Salone di settembre, rendendo difficoltoso dar vita a una manifestazione di qualità, rappresentativa del Settore nel suo insieme. Rispetto le decisioni di tutti - ha scritto in una nota - ma non condivido la volontà di non fare squadra in un momento così delicato e di rinunciare almeno a provare a definire un percorso concreto per fare quello che potrebbe essere il Salone simbolo della ripresa del Paese".
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