Da Strasburgo arriva il via libera al salario minimo. Parlamento europeo, Consiglio e Commissione hanno raggiunto l'accordo: la direttiva stabilisce un quadro procedurale per promuovere salari minimi «adeguati ed equi» in tutta l'Ue. Ma nessun obbligo, visto che i trattati internazionali impediscono di legiferare in materia di remunerazioni.
Salario minimo, ecco cosa prevede la nuova direttiva Ue: i criteri, le procedure, i controlli
Salario minimo, chi non ce l'ha
Attualmente il salario minimo legale esiste in 21 Stati dell'Unione Europea. Non c'è, invece, in Italia, Austria, Svezia, Danimarca, Finlandia, Cipro dove vigono gli accordi di settore.
Paga oraria minima in euro nell'Unione Europea
In Europa la forbice dei salari minimi, attualmente, è molto ampia. Si va così dall'1,87 euro all'ora della Bulgaria, ai 12,38 del Lussemburgo. Su base mensile, dunque, la paga minima per un bulgaro si attesta sui 332 euro, mentre un lussemburghese ne percepisce 2.202. La Germania, a partire dal prossimo ottobre, pagherà i lavoratori almeno 12 euro l'ora (oggi 9,82), mentre sono poco sopra i 10 euro Francia, Paesi Bassi e Irlanda. La paga si attesta sotto i 5 euro l'ora a Malta, in Portogallo, in Grecia, in Lituania, in Polonia, in Estonia, in Repubblica Ceca, in Slovacchia, in Croazia, in Ungheria, in Romania, in Lettonia e in Bulgaria.
- Lussemburgo: 12,38 euro all'ora
- Germania: 12 euro all'ora (da ottobre)
- Francia: 10,15 euro all'ora
- Olanda: 10,14 euro all'ora
- Belgio: 9,66 euro all'ora
- Regno Unito: 9,35 euro all'ora
- Spagna: 5,76 euro all'ora
- Slovenia: 5,44 euro all'ora
- Malta: 4,48 euro all'ora
- Portogallo: 3,83 euro all'ora
- Grecia: 3,76 euro all'ora
- Lituania: 3,72 euro all'ora
- Polonia: 3,50 euro euro all'ora
- Estonia: 3,48 euro all'ora
- Repubblica Ceca: 3,40 euro all'ora
- Slovacchia: 3,33 euro all'ora
- Croazia: 3,17 euro all'ora
- Ungheria: 2,85 euro all'ora
- Romania: 2,81 euro all'ora
- Lettonia: 2,54 euro all'ora
- Bulgaria: 1,87 euro all'ora
Schmit: «Non imporremo il salario minimo all'Italia»
«Non imporremo un salario minimo all'Italia». Lo ribadisce il commissario europeo al Lavoro, Nicolas Schmit, presentando in conferenza stampa a Strasburgo l'accordo raggiunto questa notte in trilogo da Consiglio e Parlamento sulla direttiva Ue sul salario minimo e la contrattazione collettiva. «Non è questa la questione - prosegue - ma credo» che la direttiva «sia un contributo al dibattito che c'è in Italia. Ho molta fiducia che alla fine il governo italiano e le parti sociali, che svolgono un ruolo molto importante, arriveranno ad un buon accordo per rafforzare la contrattazione collettiva, specialmente per coloro che non sono ben protetti e che alla fine arrivino alla conclusione che potrebbe essere importante introdurre un sistema di salario minimo in Italia. Ma è una decisione che spetta al governo italiano e alle parti sociali», conclude.