Poiché nel mercato non esistono licenze che possano sostituire la produzione dei marchi che stanno uscendo, l'azienda ci ha presentato un piano industriale che prevedrebbe una pesantissima riduzione di personale e la chiusura del sito produttivo di Martignacco - si legge in una nota - . Gli esuberi dichiarati in questa fase sono pari a 700 lavoratori che l'azienda quantificherebbe in 400 circa nel sito di Longarone una cinquantina nella sede di Padova e 250 a Martignacco.
Come Organizzazioni Sindacali e RSU, pur prendendo atto di una importante situazione di difficoltà che mette a rischio la sopravvivenza della stessa Safilo, siamo a ribadire che non è possibile che siano sempre i lavoratori a pagare il conto di scelte e strategie inadeguate adottate dall'Azienda; pertanto, abbiamo richiesto di bloccare ogni qualsiasi procedura, per dare inizio ad un confronto sulla situazione generale del Gruppo per individuare strumenti e azioni a tutela dei lavoratori dichiarati in esubero coinvolgendo tutte le istituzioni ministeri competenti compresi.
Nel contempo le Organizzazioni Sindacali e le RSU, dichiarano da subito, lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti del Gruppo, con il blocco immediato degli straordinari e di qualsiasi altra flessibilità oraria e programmando uno sciopero generale di tutto il Gruppo per l'intera giornata del 13 dicembre".
Per l'esercizio 2020, il Gruppo prevede ora ricavi netti tra 960 e 1.000 milioni di euro, rispetto all'obiettivo di 1.000-1.020 milioni di euro comunicato il 2 agosto 2018, e un margine EBITDA adjusted (prima dell'applicazione dell'IFRS 16) a circa il 6% delle vendite rispetto al precedente obiettivo di un 8%-10%.
Sospeso per eccesso di ribasso il titolo Safilo a Piazza Affari, con una variazione percentuale teorica negativa del 13,36%.
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