Tra le principali conclusioni del report c'è il fatto che la caccia al rendimento da parte degli investitori ha spinto i bond di grado speculativo, i leveraged loan e le obbligazioni collateralizzate a massimi pluriennali e, in alcuni casi, a totali da record nella prima metà del 2021.
L'emissione totale nella prima metà del 2021 è stata di 4,5 trilioni di dollari, in calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2020. La finanza strutturata globale ha registrato il rialzo più grande (+16%), seguita dai servizi finanziari globali (+11%) e dalla finanza pubblica statunitense (+6,3% ). Al contrario, la finanza pubblica internazionale ha chiuso il primo semestre in calo del 2,6% e le società non finanziarie sono scese di circa il 19%. S&P sottolinea che queste stime riguardano solo il debito a lungo termine (scadenze superiori a un anno) ed escludono il debito emesso da organizzazioni sovranazionali.
L'agenzia di rating, nel suo report, evidenzia che persistono le preoccupazioni per l'aumento dell'inflazione negli Stati Uniti, che potrebbe provocare un aumento dei tassi di interesse e possibili ricadute in altre regioni. Tuttavia, gli economisti di S&P Global ritengono che il recente balzo dell'inflazione sia in gran parte transitorio e limitato ad alcune componenti. L'inflazione non è una preoccupazione in Europa e i differenziali dei tassi di interesse tra molti Paesi dei mercati emergenti e gli Stati Uniti rimangono al di sotto delle loro medie a lungo termine.
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