L'agenzia di rating statunitense ha però tagliato l'outlook a negativo da stabile, indicando un deterioramento delle prospettive di affidabilità creditizia.
La decisione arriva dopo il varo di una Manovra finanziata in deficit e le contestazioni arrivate dall'UE, che ha minacciato di avviare una procedura di infrazione contro l'Italia. Fattore questo che giustifica appunto il peggioramento delle prospettive, assieme ad una stima di deficit al 2,9% ben più alta del 2,4% indicato dal NADEF (Nota di aggiornamento al DEF).
S&P ritiene infatti che l'attuale Legge di Bilancio rischia di indebolire la crescita economica italiana e che il governo ha fatto un passo indietro rispetto alla politica precedente, con riguardo sia al consolidamento dei conti che alla riforma delle pensioni.
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