"I numeri - evidenzia De Lise - sono impietosi: 532 mila contribuenti sono già "decaduti", vuol dire circa 2,45 miliardi di euro che lo Stato dovrebbe riscuotere, con esiti al momento molto incerti. I presunti mancati pagamenti, tra l'altro, provocherebbero ulteriori difficoltà quando entrerà in vigore il nuovo codice della crisi di impresa".
Per questo, spiega De Lise, "le commissioni dell'Unione giovani commercialisti sono al lavoro per una proposta di semplificazione nell'ambito della riscossione, da presentare all'esecutivo. Siamo convinti che la ripresa passi attraverso decreti che non fungano solo da specchietto per le allodole, ma che incidano a lungo termine sulla vita di imprese, contribuenti e anche studi professionali". "Molto importante anche coinvolgere i professionisti - conclude De Lise -, in particolare i giovani che più di altri possono verificare la grave crisi che sta attraversando il tessuto sociale".
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