Roma-Pescara, Fs apre ai binari fuori dai paesi: ecco le condizioni per modificare il tracciato

La lettera dell’amministratore delegato Ferraris: «Pronti ad ascoltare il territorio»

Roma-Pescara, Fs apre ai binari fuori dai paesi: ecco le condizioni per modificare il tracciato
di Andrea Bassi
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Domenica 30 Gennaio 2022, 07:04 - Ultimo aggiornamento: 12:27

La firma in calce è quella di Luigi Ferraris, amministratore delegato delle Ferrovie. A riceverla sono stati il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, e il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo. La sintesi del contenuto è che Ferrovie prenderà in seria considerazione le richieste che sono arrivate per una modifica del tracciato della linea ad Alta velocità Roma-Pescara nel tratto tra Brecciarola e Manoppello. Non solo.

Roma-Pescara, Fs apre ai binari fuori dai paesi

 

La società pubblica parteciperà al Consiglio comunale aperto che l'amministrazione di Chieti ha convocato per domani, per ascoltare tutte le richieste che arrivano dal territorio.

La vicenda, come riportato dal Messaggero del 23 gennaio scorso, nasce dalla messa a disposizione dei Comuni abruzzesi interessati dal progetto, del tracciato ipotizzato da Rfi, la rete ferroviaria italiana.

Un tracciato che in diversi casi, come per Manoppello, per San Giovanni Teatino, per Scafa, ma in parte anche per altri comuni come Alanno, prevede il passaggio all'interno dei centri abitati, con l'abbattimento di numerose case, compresi condomini di recente costruzione. Il rischio, paventato per primo dall'ex governatore abruzzese, attuale presidente della Commissione finanze del Senato, Luciano D'Alfonso, è che su un'opera strategica come la Roma-Pescara, già finanziata con oltre 1,5 miliardi di euro e inserita tra le opere strategiche del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, potesse nascere un movimento locale targato No-Tav contrario all'opera.

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LA RISPOSTA
La risposta di Ferrovie non si è fatta attendere troppo. Nella sua lettera, Ferraris spiega che la Tav Roma-Pescara realizzerà «una coesione economica e sociale, sviluppando i collegamenti lungo la trasversale appenninica tra la regione Abruzzo, la Capitale e la direttrice Adriatica, sempre però - e questo è il passaggio fondamentale - con la massima attenzione all'accettabilità da parte del territorio». Al momento, spiega sempre Ferraris, «sull'opera si è aperto il dibattito pubblico, ed i lotti dei progetti sottoposti al vaglio dei territori interessati, saranno illustrati con particolare riguardo alle caratteristiche dei tracciati, alle specifiche di progetto di fattibilità tecnica ed economica, agli impatti sull'ambiente, sul paesaggio, sull'economia dei territori interessati».

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La missiva si conclude con la promessa di incontro e l'impegno a seguire, tramite gli uffici, tutte le dinamiche territoriali. Le richieste sono diverse. A cominciare dallo spostamento del tracciato dal centro di Manoppello scalo verso l'Interporto d'Abruzzo poco distante. Ma c'è anche l'interramento della tratta richiesto dal Comune di San Giovanni Teatino per evitare che i binari passino all'interno del Paese. Sarà necessario un confronto tecnico per trovare dei compromessi. Che, da quanto si apprende, dovrebbero comunque rispettare alcuni requisiti. Il primo è che il tracciato sia il più rettilineo possibile. Ma più di tutto dovranno essere mantenuti invariati i tempi e i costi dell'opera. Qualsiasi modifica non dovrà intaccare questi principi. «Va trovata una soluzione che sia funzionale per Rfi, che rappresenti gli interessi dei territori e quelli dei cittadini», dice D'Alfonso. «Questo tracciato», aggiunge il presidente della Commissione finanze del Senato, «non deve essere il passaggio di Attila».
 

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