L'UE si aspetta che AstraZeneca "esplori tutte le flessibilità in termini di capacità produttiva, per onorare gli impegni e consegnare le dosi di vaccino richieste il prima possibile", ha specificato il portavoce Eric Mamer a proposito della telefonata tra la presidente dell'Esecutivo Ue e l'Ad di AstraZeneca. Sulla possibilità che, per superare i problemi di capacità produttiva, i vaccini possano essere prodotti in impianti di altre aziende, "si tratta di politica delle compagnie - ha risposto Mamer - nel senso che sta a loro decidere se farlo o meno".
"Non cambieremo gli obiettivi" di copertura vaccinale dell'80% della popolazione vulnerabile e del personale medico entro marzo e del 70% della popolazione entro l'estate, ha chiarito ancora il Portavoce, rispondendo alle domande dei giornalisti sui ritardi annunciati da Pfizer e AstraZeneca . "Se ogni volta che emerge un problema cambiamo il nostro obiettivo, perdiamo la prevedibilità e la chiarezza per tutte le parti coinvolte in questo processo", ha sottolineato Mamer aggiungendo che "gli obiettivi" stabiliti dall'Ue "sono ambiziosi" e Bruxelles intende "trovare soluzioni ai problemi" emersi.
Dell'argomento ha parlato anche il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo al Consiglio UE: "Recentemente abbiamo avuto difficoltà nelle consegne settimanali di vaccini. Vorrei ricordare la necessità che le aziende produttrici si assumano la piena responsabilità della consegna diretta e senza ritardi dei vaccini agli Stati membri. Si tratta di un processo molto delicato e contiamo su un monitoraggio costante e attivo anche da parte della Commissione".
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