Rinnovabili, sbloccati 6 impianti eolici: i progetti garantiranno una potenza di 418 MW

C’è il via libera del governo ai parchi situati in Puglia, Basilicata e Sardegna

Rinnovabili, sbloccati 6 impianti eolici: i progetti garantiranno una potenza di 418 MW
di Francesco Malfetano
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Venerdì 11 Marzo 2022, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 13:50

Cambia il vento per le rinnovabili italiane. Complice la crisi energetica innescata dall’invasione russa dell’Ucraina, il governo è costretto ad accelerare sulla produzione di energia green. Così ieri il Consiglio dei ministri è intervenuto ancora una volta per sbloccare la messa a produzione di 6 impianti eolici, da anni impantanati nelle sabbie mobili della burocrazia e dei veti di enti e associazioni locali. Si tratta di parchi che assicureranno una potenza pari a 418 MegaWatt, dislocati principalmente in Puglia. Nel dettaglio infatti, quattro di questi sono situati nell’area di Foggia (Castelluccio dei Sauri, Cerignola e Orta Nuova, Sant’Agata di Puglia e Troia), uno in provincia di Sassari, in Sardegna, e uno nel comune di Tricarico, in provincia di Matera, Basilicata. 

I DATI

Chiaramente è una goccia nel mare dell’energia italiana, anche considerando gli interventi di questo tipo già effettuati dall’esecutivo negli scorsi mesi su altri 8 impianti eolici, per un totale di 1.407,3 MW. Numeri importanti che però possono confondere. Parliamo infatti di circa 1,4 GW, quando per raggiungere l’obiettivo della transizione energetica chiesta dall’Europa, sulla Penisola andrebbero installati - entro il 2030 - impianti per la produzione di energia rinnovabile pari a 70 GW, con una media di circa 9 GW l’anno. Un obiettivo quasi irraggiungibile al ritmo attuale. Basti pensare che nel 2021 è stato installato appena 1 GW.
Da qui la necessità di un intervento governativo per sbloccare un’impasse che spesso ha contorni paradossali.

Stando ai dati forniti da Terna (l’azienda di stato che gestisce la rete elettrica italiana) le domande per l’allacciamento alla rete elettrica di impianti ad energia pulita non ancora approvate e presentate fino a ottobre 2021 sono infatti 1439: 974 per il fotovoltaico e 465 per l’eolico. Un aumento rispetto al 2018 del 297%.

L’IMPASSE

Di queste la stragrande maggioranza ha ottenuto un primo parere favorevole per poi bloccarsi a causa di contestazioni avanzate dagli enti locali a seguito della pressione da parte di comitati o associazioni. Prendiamo l’esempio dell’impianto di Castelluccio dei Sauri sbloccato ieri. L’istanza per la costruzione di 12 aerogeneratori (per 43,2 MW) è stata presentata ad aprile 2018, ha ricevuto parere positivo alla Valutazione per l’impatto ambientale (Via) a febbraio 2020 ma è stato bloccato pochi mesi dopo dal Ministero della Cultura. Il motivo? Le pale eoliche, visibili fino a 9 km di distanza, rischiano di «alterare il valore paesaggistico» dei paesi vicini. 
«Quello che è inaccettabile - spiega in una nota il co-portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli - è che, come mostrano i numeri di Terna, a fine ottobre scorso erano pervenute richieste di autorizzazione per impianti eolici e solari sulla terraferma pari a 130GW (oggi sono 136 secondo la stessa Terna), cui vanno sommati 22,7 GW (accresciuti a 32) di richieste per pale eoliche da mettere in mare». In altri termini Terna ha già fornito soluzioni di connessione rilasciate per impianti eolici/fotovoltaici on-shore capaci di sviluppare circa 113 GW (dato aggiornato al 31 dicembre 2021), e per gli eolici off-shore, per circa 17 GW. Dopo di ciò servirebbero i pareri di Comuni, Regioni e Beni Culturali. Ed è lì che il più delle volte si ingarbuglia la matass


 

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