Per quel che riguarda il servito, per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,636 euro al litro (1,629 venerdì), mentre la media del diesel è di 1,514 euro al (venerdì 1,507). Pronta è stata la protesta delle associazioni dei consumatori.
"La corsa ininterrotta dei listini dei carburanti produce una vera e propria stangata per le tasche dei consumatori, portando il pieno di benzina a costare oggi 6,5 euro in più rispetto a maggio 2020, quando i prezzi alla pompa toccarono i livelli più bassi dell'anno (1,365 euro al litro le verde, 1,255 euro/litro il diesel)", ha denunciato il Codacons.
"Oggi un litro di benzina costa alla pompa il 9,4% in più rispetto allo scorso maggio, mentre per il gasolio si spende l'8,9% in più – ha spiegato il presidente Carlo Rienzi – L'impennata dei prezzi presso i distributori ha effetti a cascata sulle tasche dei consumatori, perché determina maggiori esborsi sia per i rifornimenti di carburante sia per gli effetti indiretti sui prezzi dei prodotti trasportati e sul comparto energetico". "Il rischio concreto, quindi, è che l'andamento al rialzo dei prezzi di benzina e gasolio produrrà nelle prossime settimane rincari generalizzati per ortofrutta e alimentari, beni che, come noto, viaggiano su gomma, e avrà ricadute negative su tutto il comparto dell'energia, con inevitabili aggravi di spesa per i consumatori", ha concluso Rienzi.
Si dice preoccupato del "boom dei carburanti" anche Uecoop, l'Unione europea delle cooperative, che sottolinea come in Italia rispetto alla Germania fa segnare un +8% di spesa al litro su benzina e diesel a febbraio 2021. "Con l'Italia che è nella top ten europea e mondiale per il costo più alto di benzina e diesel il caro carburanti ha pesanti ripercussioni sui bilanci di imprese e famiglie e rappresenta un freno alle possibilità di rilancio del Paese già piegato dall'emergenza Covid", ha spiegato in una nota Uecoop.
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