Del resto, nella delega approvata in Consiglio dei ministri lo scorso ottobre, all'articolo 6 viene chiarito che la revisione dei valori e delle rendite non sarà "utilizzata per la determinazione delle basi imponibili del tributi". La Lega però alza il muro in scia al timore che nel 2026, quando cioè la riforma sarà effettiva, si finirà, comunque, per intervenire sulla fiscalità legata alla casa.
Tocca - ancora una volta- al Presidente del Consiglio indossare gli abiti del mediatore e - di concerto con il Ministro dell'Economia Franco - mettere al lavoro i tecnici del ministero dell'Economia per correggere il testo insieme ai partiti (sul sistema duale, ad esempio, si farà un lavoro tecnico per affinare il testo). Si riparte, dunque, dalla mappatura degli immobili, senza i valori di mercato, ma anche senza stralci, viene precisato. Parallelamente anche il centrodestra lavora sulle nuove bozze di riformulazione al testo della delega fiscale: sotto la lente, in particolare, la mappatura degli immobili e a sistema duale. Prossima verifica, dopo Pasqua.
Tanto basta, per ora - a Matteo Salvini e Antonio Tajani per mostrarsi fiduciosi, alla fine dell'incontro. "Non voglio far cadere il governo, anche se su alcuni temi è deludente, e mi riferisco per esempio agli sbarchi", ha detto al Corriere della Sera il leader della Lega all'indomani dell' incontro del centrodestra con il premier Draghi sulla delega fiscale, ribadendo la necessità di non aumentare le tasse.
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