Rete unica, ecco il Dpcm che dà la delega a Butti (in raccordo con Urso) e riapre i giochi. La bozza in Pdf

Serviranno 2-3 mesi per definire la strategia per la creazione della rete unica

Palazzo Chigi e ministero dell’Economia aprono alle richieste delle Regioni sull’aumento dei fondi
di Rosario Dimito
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Sabato 26 Novembre 2022, 06:43 - Ultimo aggiornamento: 08:01

Il governo dà una indicazione precisa sulla rete unica: deleghe ad Alessio Butti, patron del progetto Minerva, declinato originariamente attraverso il lancio di un’opa di Cassa depositi e prestiti su Tim. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, avrà poteri sulla «strategia nazionale italiana sulla banda ultra larga, anche con specifico riferimento alla realizzazione delle reti di telecomunicazione, fatte salve le competenze in materia del Ministero delle Imprese e del made in Italy». Quindi Butti dovrà raccordarsi con il Ministro del Mimit, Adolfo Urso

Nella tarda serata di venerdì 25, è spuntata la bozza di un Dpcm del premier Giorgia Meloni: “Delega di funzioni al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sen. Alessio BUTTI”, composto di tre articoli, che Il Messaggero.it è in grado di rivelare. La scelta del governo, secondo le prime interpretazioni, non necessariamente significa un via libera a un’opa di Cassa e fondi sulla Tim con successivo scorporo della rete sotto il controllo pubblico e accantonamento di un’offerta di Cdp, Macquarie attraverso Open Fiber, per acquistare la Netco di Tim. Quel che invece sempre probabile è che serviranno 2-3 mesi per definire la strategia per la creazione della rete unica.

Al fianco di Butti c’è Samuele Pasi, patron della Pasi & co, una boutique attiva nelle operazioni di corporate finance. Il banker ha lavorato nel 2017 per l’acquisto dell’Ilva da parte di ArcelorMittal. 

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A partire dal 2 novembre, Butti «è delegato ad esercitare le funzioni di coordinamento, di indirizzo, di promozione di iniziative, anche normative e di codificazione, di vigilanza e verifica, e di ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei ministri nelle materie dell’innovazione tecnologica, dell’attuazione dell’agenda digitale italiana ed europea, della strategia italiana per la banda ultra larga, anche con specifico riferimento alle politiche strategiche di realizzazione delle reti di telecomunicazioni, nonché della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni», si legge nel comma 1 dell’art 1. Il sottosegretario ha poteri sulla «trasformazione, crescita e transizione digitale del Paese, in ambito pubblico e privato, dell’accesso ai servizi in rete, della connettività, delle piattaforme e infrastrutture digitali materiali e immateriali, della strategia nazionale dei dati pubblici (cloud), delle tecnologie e servizi di rete, dello sviluppo e della diffusione delle tecnologie - ivi comprese quelle emergenti - tra cittadini, pubbliche amministrazioni e, d’intesa con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, tra le imprese». Dovrà adoperarsi alla «diffusione dell’educazione e della cultura digitale, anche attraverso il necessario raccordo e coordinamento con le organizzazioni internazionali ed europee operanti nel settore».

A Butti sono delegate - si legge nel comma 2 - «le funzioni di definizione degli indirizzi strategici del Governo, di promozione, indirizzo coordinamento e impulso nella definizione ed attuazione delle politiche attive, dei programmi, dei progetti e dei piani di azione nonché le funzioni di valutazione delle proposte formulate al riguardo dalle amministrazioni e di controllo sull’attuazione e sull’impiego delle relative risorse con riferimento all’uso delle tecnologie digitali, al fine di ulteriormente assicurare l’efficacia, l’efficienza, l’economicità e la produttività delle amministrazioni e delle imprese, la trasparenza dell’azione amministrativa, la qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese, anche avvalendosi degli strumenti e delle risorse finanziarie definiti allo scopo». Nella delega è altresì prevista, «in collaborazione con il Ministro della pubblica amministrazione, la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico; strategia cloud per la pubblica amministrazione.... il piano di digitalizzazione della pubblica amministrazione e delle imprese, anche attraverso lo sviluppo, la diffusione, l’uso e il Governo delle piattaforme abilitanti;.... piattaforme e infrastrutture digitali materiali e immateriali, reti di comunicazione elettronica satellitari, terrestri mobili e fisse, connettività; tecnologie e servizi di rete». Al sottosegretario Butti sono attribuiti poteri, «in tutti i fori internazionali ed europei, dedicati alla definizione degli indirizzi strategici in materia di innovazione tecnologica anche con riferimento alle tecnologie emergenti, banda ultralarga, piattaforme e infrastrutture digitali materiali ed immateriali, reti di comunicazione elettronica satellitari, terrestri mobili e fisse, connettività nonché alla designazione di rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri in organi, commissioni, comitati, gruppi di lavoro e altri organismi di studio tecnico-amministrativi e consultivi, operanti nelle materie oggetto della presente delega, presso altre amministrazioni e istituzioni nazionali, europee e internazionali».

Tirando le somme, la rete unica subisce l’ennesimo rinvio. Le deleghe a Butti potrebbero accantonare l’accordo-quadro (Mou) siglato fra Cdp, Open Fiber, Tim, Kkr, Macquarie in scadenza il 30 novembre che prevede un’offerta di Open Fiber, con il sostegno dei suoi azionisti Cdp e Macquarie a Tim per rilevare Netco, la società contenente Fibercop, la rete primaria, le attività wholesale compresa Sparkle dell’ex monopolista. Sui valori dell’offerta ci sono divergenze in quanto Vivendi, primo azionista di Tim, valuta Netco oltre 31 miliardi, debiti compresi, mentre l’orientamento di Cassa si attesta in un range 18-20 miliardi. Non c’è una strada precisa, ma siccome serve tempo per tracciarla, è abbastanza chiaro che per il momento, le bocce si fermano.

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