Reggio Emilia, Sindaco Vecchi a TLB: "Oggi una delle economie più dinamiche del Paese"

Reggio Emilia, Sindaco Vecchi a TLB: "Oggi una delle economie più dinamiche del Paese"
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Sabato 30 Marzo 2019, 13:00
(Teleborsa) - Alta Velocità ferroviaria, lo sviluppo al servizio dell'economia. E' quando accaduto a Reggio Emilia, dove l'inaugurazione della stazione Mediopadana AV appunto sulla nuova tratta da 300 all'ora Bologna-Milano a completamento della dorsale Salerno-Torino via Napoli-Roma-Firenze, ha incrementano sensibilmente la dimensione economico-industriale città e del territorio che la circonda. Permettendo consolidamenti e sviluppi altrimenti ben più difficilmente raggiungibili.

Parliamo così di Mediopadana, la stazione Alta Velocità di Reggio Emilia, praticamente alle porte della città da cui solo 4 chilometri la separano. Infrastruttura dall'aspetto avveniristico, opera di Santiago Calatrava Valls (architetto, ingegnere e scultore spagnolo naturalizzato svizzero) che in pochi anni, col movimento che ha generato, ha contribuito a contenere lo spettro della crisi generale fino a permettere di raggiungere obiettivi da primato. Di Mediopadana e di Reggio Emilia e dei conseguenti benefici sul territorio, Teleborsa ne ha parlato con il Sindaco della città, Luca Vecchi

Stazione Mediopadana, ovvero Reggio Emilia Alta Velocità. Sei anni di vita, un incremento considerevole di passeggeri ogni mese.

"Quando il progetto della Stazione Mediopadana partì poteva per molti non essere una scommessa vincente. Dopo un anno c'erano mille e duecento passeggeri e sei treni. Oggi, a quasi sei anni di distanza, sono circa quattromila passeggeri al giorno, un milione e trecentomila circa passeggeri all'anno e una sessantina di treni al giorno (tra i convogli dei due operatori, le Frecce di Trenitalia e gli Italo di NTV, n.d.r.). Ma soprattutto la stazione ha cambiato la città posizionandola in una dimensione di area vasta abbattendo i tempi di trasferimento verso i grandi poli del Paese: due ore per arrivare a Roma e mezz'ora per arrivare a Milano, e sta rappresentando una leva di sviluppo, di attrattività e delocalizzazione di nuove imprese che possono trovare nella nostra città la qualità della vita e lo stile di vita tipico di una città media ma grazie ad un fattore di competitività territoriale grazie ad una infrastruttura di questo genere essere costantemente connessi col Mondo. Quindi per noi in una certa misura è anche la porta verso l'Europa".



Altri progetti?

Reggio ha sviluppato tante altre progettualità. Ha alle spalle dieci anni impegnativi in cui la crisi economica si è fatta sentire ma c'è un tessuto economico e industriale che ha reagito ed è ripartito. Oggi siamo una delle economie più dinamiche del Paese con un tasso di disoccupazione al 4%, con dieci miliardi di export e circa due terzi del PIL provinciale esportato. Reggio Emilia è anche una città che ha investito nell'innovazione economica attraverso la nascita di un nuovo parco innovazione e una grande collaborazione tra il pubblico e il privato nel luogo in cui avevano sede le ex Officine Reggiane, ovvero la grande fabbrica del Novecento. E' una città che mantiene grandi standard nel campo educativo se pensiamo a Reggio Children e che ha visto crescere l'Università di oltre quattromila studenti in quattro anni. Reggio mantiene anche standard molto alti nella sanità: abbiamo da poco inaugurato il Centro Oncoematologico CORE che rappresenta una delle punte di eccellenza della nostra sanità locale. Quindi credo di poter dire che sia una città che ha reagito alla crisi, ha reagito con spirito innovativo in campo economico, in campo sociale e in campo culturale e ha mantenuto quella sensibilità sociale, quell'attenzione a chi è più debole e rischia di rimanere indietro che in fondo è un tratto tipico delle sue origini e delle sue radici.

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