Reddito di cittadinanza, niente stretta sui furbetti: slittano i controlli Inps-Giustizia

Le banche-dati non si parlano e cresce il rischio che il sussidio vada anche a chi ha commesso reati. Doveva essere firmata già due mesi fa l’intesa per consentire l’accesso al casellario giudiziario

Reddito di cittadinanza, niente stretta sui furbetti: slittano i controlli Inps-Giustizia
di Francesco Bisozzi
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Lunedì 18 Aprile 2022, 22:12 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 00:24

Slittano i controlli sui beneficiari del reddito di cittadinanza con alle spalle reati incompatibili con l’erogazione del sussidio, tra cui associazione di stampo mafioso e prostituzione minorile. Le banche dati di Inps e ministero della Giustizia ancora non si parlano: doveva arrivare entro la fine di marzo una convenzione ad hoc per agevolare i controlli, ma dell’intesa ancora non vi è traccia. 

Reddito di cittadinanza, le tappe

È stato il governo Draghi, con l’ultima legge di Bilancio, a introdurre una stretta sulle verifiche anti-furbettti, nel tentativo di rimettere in carreggiata la prestazione di sostegno al reddito voluta dai Cinquestelle.

Obiettivo: mettere le banche dati di Inps e ministero della Giustizia in condizione di “parlare” tra loro, per individuare all’istante i percettori del sussidio condannati con sentenza passata in giudicato da meno di dieci anni per i reati incompatibili con il beneficio. La convenzione tra Inps, ministero della Giustizia e ministero del Lavoro doveva arrivare già due mesi fa: la legge di Bilancio aveva concesso tre mesi di tempo per avviare le verifiche a tappeto. Per adesso però tutto tace. Dall’Inps fanno sapere che, grazie alla convenzione stipulata con l’Aci nei mesi scorsi, i controlli nei garage dei beneficiari, tesi a scovare i furbetti con la supercar parcheggiata sotto casa, hanno già dato i loro frutti. L’impossibilità per l’Inps di accedere al casellario giudiziale dipenderebbe invece dalla mancata digitalizzazione di quest’ultimo. Più nel dettaglio, la legge di Bilancio stabilisce che l’Inps deve trasmettere al ministero della Giustizia l’elenco dei soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza, dopodiché il dicastero di via Arenula ha sessanta giorni di tempo per comunicare all’istituto di previdenza quali individui scartare perché con la fedina penale sporca. Il governo Draghi ha anche ampliato l’elenco dei reati incompatibili con l’erogazione del reddito di cittadinanza: nella lista sono entrati per esempio ricettazione e induzione alla prostituzione minorile. 

La platea

A febbraio il beneficio ha raggiunto 1,1 milioni di famiglie, con 2,44 milioni di persone coinvolte e un importo medio erogato a livello nazionale di 583 euro euro, ossia 609 euro per il reddito di cittadinanza e 311 euro per la pensione di cittadinanza. L’importo medio varia sensibilmente in base al numero dei componenti del nucleo familiare: va da un minimo di 473 euro per i nuclei costituiti da una sola persona a un massimo di 763 euro per le famiglie con cinque componenti. La platea dei percettori di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza è composta da 2,16 milioni di cittadini italiani, a cui si aggiungono circa 300mila beneficiari Ue ed extra comunitari. Oltre 417mila beneficiari si trovano al Nord, 322mila nelle regioni del Centro e quasi 1,75 milioni al Sud e nelle isole. Le revoche nei primi mesi del 2022 hanno riguardato circa 11mila nuclei e le decadenze sono state quasi 116mila. Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno scoperto una mega truffa che, tra gennaio del 2021 e febbraio di quest’anno, è costata allo Stato più di 5 milioni di euro, indebitamente percepiti da furbetti del reddito di cittadinanza. Dall’indagine è emerso che c’era chi aveva omesso di dichiarare di essere proprietario di beni immobili per i quali percepiva reddito, chi aveva dichiarato il falso circa la composizione del proprio nucleo familiare e relativo reddito, chi aveva dichiarato un falso luogo di residenza e chi aveva omesso di dichiarare misure di prevenzione o cautelari a proprio carico o di familiari. Nel Lazio, su 2.504 persone controllate, ne sono state denunciate 543: qui i furbetti del reddito di cittadinanza hanno sottratto più di 3 milioni di euro. 

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