Reddito cittadinanza, è svolta: platea più ampia con il dl Crescita, maggiore flessibilità per chi perde il lavoro

Reddito di cittadinanza, platea più ampia. Di Maio: «Più flessibilità per chi perde il lavoro»
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Sabato 29 Giugno 2019, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 17:04

Il reddito di cittadinanza diventa più accessibile per chi dovesse vedersi peggiorare in corso d'anno la situazione economica. Le dichiarazioni Isee diventano quindi più flessibili. È una delle novità della legge di conversione del decreto Crescita, che amplia i casi in cui potrà essere richiesto l'Indicatore della situazione economica corrente e introduce la doppia opzione di calcolo per l'Isee volontario, oltre a rendere meno rigidi i requisiti per ottenere l'indicatore provvisorio: «In conseguenza di ciò, si allargherà pure la platea dei beneficiari che potranno accedere al Reddito di cittadinanza», si legge in una nota del ministero del Lavoro.

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Il quadro di riferimento di partenza, il decreto 159/2013, stabiliva che l'Isee corrente poteva essere chiesto se si verificava la concomitanza di due eventi: da un lato, la situazione reddituale del nucleo familiare che subiva un'oscillazione negativa superiore al 25%; dall'altro, la variazione della situazione lavorativa di almeno uno dei componenti il nucleo familiare, avvenuta nei 18 mesi precedenti la richiesta. «Adesso, con il decreto Crescita, i requisiti diventano alternativi e si aggiunge un'ulteriore opportunità rispetto a quelle originarie e che migliora la situazione per i richiedenti», si legge nella nota.



Nello specifico, possono richiedere l'indicatore provvisorio quelle famiglie in cui uno dei componenti perde il lavoro - o un trattamento assistenziale, previdenziale o indennitario esente da Irpef - oppure se la situazione reddituale del nucleo familiare subisse una oscillzaione negativa del 25%, un'eventualità che può ricorrere in numerosi casi. Sulla doppia opzione di calcolo, infine, il decreto Crescita ha modificato il comma 4 dell'articolo 10 del Decreto legislativo 147/2017 secondo cui per il calcolo dell'Isee ordinario devono essere considerati i patrimoni e i redditi del secondo anno precedente.

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Dall'entrata in vigore della norma, la richiesta potrà riferirsi a quelli del primo anno precedente se più convenienti per i cittadini. In questo modo, in virtù del nuovo scenario normativo, si risolvono i problemi per i richiedenti il Reddito di cittadinanza che avevano lavorato nel 2017 cui, di fatto, era precluso l'accesso al beneficio. Se, infatti, per richiedere il Reddito di cittadinanza si doveva far riferimento all'Isee dell'anno precedente, chi aveva appena perso il lavoro non rientrava nei requisiti di reddito necessari. Al contrario, la valutazione delle domande sulla base del reddito corrente consentirà ai disoccupati in situazioni particolari, dunque anche se percettori di sussidio o disoccupati da oltre 18 mesi, di ottenere il Reddito di cittadinanza.

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Di Maio: più flessibilità. «Il Movimento 5 Stelle non abbandona mai i cittadini e devo comunicarvi una grande novità sul Reddito di cittadinanza! Con l'avvio del Reddito alcuni disoccupati si erano infatti ritrovati nell'impossibilità di accedere alla misura perché il loro Isee risultava superiore al limite di 9.360 euro.
Questo succedeva poiché il calcolo dell'Isee è effettuato sui redditi percepiti negli anni precedenti, ma alcuni in questi mesi avevano segnalato di aver perso il lavoro nel 2018. Quindi abbiamo rivisto le cose.Abbiamo modificato il sistema di calcolo dell'Isee inserendo un emendamento al Decreto Crescita». Lo scrive su Facebook il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio.

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