Reddito di cittadinanza non garantisce lavoro: ecco come il governo lo cambierà, la guida

Reddito di cittadinanza non garantisce il lavoro: ecco come il governo lo cambierà, la guida
di Francesco Bisozzi
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Domenica 20 Febbraio 2022, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 12:00

Parte la stretta al reddito di cittadinanza voluta dal governo Draghi, con i primi tagli agli assegni (chi a gennaio ha rifiutato un impiego questo mese ha ricevuto 5 euro in meno) e le sospensioni delle card per chi non ha frequentato in presenza i centri per l’impiego il mese scorso. A marzo il reddito di cittadinanza compirà tre anni, ma gli inserimenti nel mondo del lavoro dei percettori ritenuti occupabili sono ancora al palo. Il flop: l'Inps ha rilevato che circa il 70% dei beneficiari della prima ora, quelli che hanno ottenuto l'aiuto ad aprile del 2019, quando la misura dei Cinquestelle era ai nastri di partenza, nel secondo semestre del 2021 ancora ricevevano la prestazione di sostegno al reddito. Dunque appena un terzo dei percettori iniziali è uscito dalla platea degli aventi diritto, o perché ha trovato un'occupazione o perché non aveva i requisiti o per effetto di variazioni dell'Isee dovute per esempio a beni e somme ricevute in eredità negli ultimi 24 mesi.

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I correttivi al reddito

Alla fine del 2021 i percettori del reddito di cittadinanza tenuti alla sottoscrizione del patto per il lavoro erano 1.109.287, di cui appena il 37,9% risultava preso in carico. Costato fin qui 20 miliardi di euro, lo strumento ha anche prestato il fianco ai furbetti per la mancanza di controlli. Per cercare di rimettere in carreggiata la misura il governo ha introdotto una serie di correttivi con la legge di Bilancio. Adesso quando il percettore rifiuta un'offerta di impiego l'assegno si riduce ogni mese di 5 euro. La stretta prevede pure l'obbligo per i beneficiari attivabili di frequentare in presenza i centri per l'impiego, pena la sospensione dell'aiuto. Prenderanno poi il largo ad aprile i controlli rafforzati sulla situazione penale dei componenti dei nuclei percettori, grazie a uno scambio integrale dei dati tra Inps e ministero della Giustizia. L'Inps trasmetterà al dicastero di via Arenula l'elenco dei beneficiari del reddito di cittadinanza per la verifica dei soggetti con alle spalle reati incompatibili con l'erogazione dell'aiuto.

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A dicembre hanno ricevuto l'aiuto quasi 1,4 milioni di famiglie, parliamo di tre milioni di persone coinvolte, di cui un terzo in condizione di cercare un'occupazione. Pesa il mancato potenziamento dei centri per l'impiego. Dovevano essere assunti dalle Regioni più di 11mila operatori per rinforzare i centri, ma come evidenziato dal ministro Andrea Orlando la metà deve ancora essere selezionata.
 

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