I nuovi strumenti che sostituiscono il reddito di cittadinanza permetteranno allo Stato di risparmiare circa 1 miliardo nel 2024 e poi importi via via crescenti che a regime si avvicineranno ai tre miliardi l’anno. La minor spesa dipende dai parametri di ingresso più selettivi ma anche dall’entità del beneficio, che nel suo importo massimo è calcolato con una “scala di equivalenza” in genere meno favorevole alle famiglie, tranne che nel caso in cui siano presenti componenti disabilità. Andiamo per ordine. La prima barriera alla nuova Garanzia per l’inclusione è data dalla regola per cui possono chiederla solo i nuclei in cui sia presente un minorenne o un disabile o un componente con almeno sessant’anni di età. Gli altri saranno invece beneficiari della Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal) e in via provvisoria, almeno alcuni, della prestazione di accompagnamento che si esaurisce nel 2023.
Gil, Gal e Pal: ecco come cambia il Reddito di cittadinanza. Requisiti e come fare domanda
LA STRETTOIA
Ma c’è un’altra strettoia, quella relativa all’Isee.
Con queste premesse prendiamo un nucleo tipo formato da due adulti e due minori. Fino ad oggi avevano un beneficio massimo mensile di 900 euro, ovvero 500*(1+0,4+0,2+0,2). Dal 2024 scenderà a 850 se c’è un minore di tre anni (precisamente 500*(1+0,4+0,15+0,15)) e a 650 se i ragazzi hanno superato questa soglia (500*(1+0,15+0,15)). Comporta invece vantaggi la presenza di disabili, che tra l’altro fanno salire fino a un tetto massimo di 2,3 il moltiplicatore (2,2 con le regole attuali). La spesa complessiva stimata nella Relazione tecnica è di 5,3 miliardi nel 2024, che diventano 5,5 aggiungendo il costo degli incentivi al lavoro. Nel 2022 per il solo Reddito di cittadinanza l’Inps ha erogato 8 miliardi tondi. Ma per fare un confronto ancora più preciso consideriamo lo stanziamento annuale totale nel bilancio pubblico, fissato a 8,8 miliardi. Che si confrontano non solo con gli oneri della Garanzia per l’inclusione ma anche di quelli relativi alla Gal: 2,2 miliardi il prossimo anno che scendono però rapidamente a circa 600 milioni perché la prestazione dura dodici mesi senza possibilità di rinnovo e dunque la platea iniziale si riduce di conseguenza. Così nel 2024 lo Stato spenderà 7,7 miliardi, che scenderanno a circa 6 nel 2026. Con un risparmio a regime di 2,7-2,8 miliardi l’anno.