Recovery Plan, Confederazioni imprese: "Via a riforme strutturali. Disegnare nuova Italia"

Recovery Plan, Confederazioni imprese: "Via a riforme strutturali. Disegnare nuova Italia"
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Lunedì 25 Gennaio 2021, 17:45
(Teleborsa) - "Valorizzazione delle piccole imprese, efficienza amministrativa, confronto continuativo con le parti sociali, investimenti e riforme strutturali". Questi i quattro fattori sui quali deve far leva il Recovery Plan secondo quanto affermato dal presidente di Confartigianato, Marco Granelli, durante il confronto con il premier Giuseppe Conte e i rappresentanti del Governo sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.

"Il Recovery Plan – ha detto Granelli – deve essere l'occasione per consolidare e valorizzare il sistema produttivo delle piccole imprese, senza alcun pregiudizio sulla loro dimensione, sui fronti dell'innovazione digitale, della transizione ecologica, della promozione del valore artigiano nei prodotti e servizi made in Italy, della formazione e trasmissione delle competenze ai giovani a partire dall'apprendistato professionalizzante. Per realizzare questi obiettivi vanno però evitati progetti costruiti a tavolino: bisogna invece ascoltare l'economia reale e serve quindi il costante coinvolgimento delle parti sociali per rispondere alle reali esigenze degli imprenditori. Che devono contare sulla capacità della macchina amministrativa di esercitare un'efficace programmazione e un'efficiente gestione delle misure del Piano. Con il Recovery Plan – ha aggiunto il presidente di Confartigianato – abbiamo anche la straordinaria e imperdibile occasione di dare finalmente un colpo di spugna alle inefficienze croniche del Paese e realizzare le riforme strutturali indispensabili per uscire dalla crisi e creare le condizioni per il rilancio della nostra competitività: dal fisco alla burocrazia, per liberare finalmente le imprese da adempimenti e costi inutili, fino alla giustizia civile e agli investimenti nelle infrastrutture materiali e immateriali. Non possiamo perdere questa sfida". D

"Il Next Generation EU rappresenta un salto di qualità nella risposta europea alla crisi provocata dalla pandemia e dobbiamo sfruttare questa occasione storica per disegnare una nuova Italia, creare un contesto nel quale le imprese, in particolare le più piccole, possano crescere e trovare nuove opportunità di valorizzazione delle produzioni che fanno leva su qualità, identità e unicità". Questa, invece, la linea indicata dal presidente della CNA, Daniele Vaccarino, nel corso dell'incontro con il Governo sul Pnrr. Per Vaccarino è necessario "mettere al centro dell'agire il bene delle nuove generazioni che rischiano di vivere in un tempo sospeso. Bisogna, inoltre, evitare di ripetere errori commessi in passato disperdendo le risorse in tanti rivoli senza capitalizzarne i benefici. Il Pnrr non deve essere una sommatoria di idee e progetti scollegati ma la traduzione di una visione condivisa". Vaccarino ha rilevato che occorre assicurare la massima sinergia tra Pnrr, ciclo di programmazione europea 2021-2027, mentre ha osservato che il documento presentato dal Governo "appare incompleto in tema di riforme". A parte il capitolo giustizia, per gli interventi strutturali su fisco, lavoro, formazione e PA si limita a titoli generici. Nel Pnrr è stato cancellato anche il tema della governance, "questione centrale che è bene affrontare con immediatezza e chiarezza. Al riguardo – ha aggiunto Vaccarino – proponiamo l'istituzione di una cabina di regia permanente tra Governo e parti sociali". Entrando nel dettaglio delle missioni, – per Vaccarino – "la modernizzazione della pubblica amministrazione sarà decisiva per supportare il necessario processo di semplificazione e sburocratizzazione". Importante il supporto al Piano Transizione 4.0 che "deve essere accompagnato per sostenere forme di investimento più trasversali per un coinvolgimento più ampio del nostro sistema produttivo". Passi in avanti anche sul Superbonus 110% ma – sottolinea il presidente della CNA – "è necessaria una proroga almeno a tutto il 2023. Lo strumento presenta straordinarie potenzialità ma presenta complessità ed esigenze di programmazione che richiedono un orizzonte temporale più ampio". Vaccarino ha segnalato qualche preoccupazione sul "richiamo alla eccessiva frammentazione del sistema produttivo" che rimanda a un pregiudizio nei confronti delle piccole imprese che devono affrontare la sfida della competitività puntando su qualità e innovazione piuttosto che sulle dimensioni. Al riguardo ha sottolineato che una politica industriale che progetti interventi a taglia unica, su un modello ideale ma non reale, sarebbe destinata a non produrre i risultati attesi.

Il presidente della Cna ha concluso invitando il Governo a valorizzare l'intermediazione sociale "coinvolgendo le migliori energie del Paese per costruire un nuovo Rinascimento italiano in cui ricerca, innovazione, digitalizzazione e connessione diano slancio a un nuovo volto dell'Italia".

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