Recovery Plan, al via confronto Governo-Sindacati

Recovery Plan, al via confronto Governo-Sindacati
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Venerdì 22 Gennaio 2021, 15:00
(Teleborsa) - Entra nel vivo il confronto tra Governo e Sindacati sul Recovery Plan con il Premier Conte che questa mattina ha incontrato i leader di Cgil, Cisl e Uil. Alla riunione, in videoconferenza, anche i ministri dell'Economia, Roberto Gualtieri, e del Lavoro, Nunzia Catalfo. Aprendo il confronto il Presidente del Consiglio si è così rivolto ai segretari generali delle tre confederazioni, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri: "Vi vedo con gran piacere" ringraziandoli per "il contributo dato al Paese in questi mesi difficili, rinunciando anche alla vostre legittime rivendicazioni".

"Abbiamo affinato la visione strategica del Recovery fund. Dobbiamo liberare il potenziale della crescita economica e rafforzare la coesione sociale", ha quindi aggiunto.

Quello tra Governo e sindacati è un "confronto operativo e serrato per rispettare rigorosamente i tempi per la finalizzazione degli interventi e l'attuazione concreta del piano". E' quanto avrebbe affermato il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, secondo fonti sindacali presenti all'incontro sul Recovery Plan, precisando che il piano "è incentrato su un rilancio senza precedenti degli investimenti, con il 70% delle risorse destinato a questo".

Sottolineando che il confronto con le forze sociali e imprenditoriali sul Recovery plan "deve essere di grande aiuto per arricchire il piano", avrebbe affermato che "l'Italia è entrata nel gruppo dei 15 Paesi che hanno presentato una bozza del piano. Ora ci attende un doppio lavoro: un rigoroso confronto con la Commissione europea e una condivisione con il Paese".

La strada da imboccare è obbligata. "Dobbiamo essere rigorosi sia nella precisione della realizzazione dei progetti che nell'attuazione del piano. Un processo al quale devono partecipare anche le forze della società civile, sociali e produttive, con un grande sforzo collettivo di tutte le forze sane del Paese".

"I tempi ci sono per un confronto che deve essere concreto, operativo e serrato - avrebbe aggiunto - dobbiamo finalizzare il lavoro in tempo utile e i progetti devono essere rapidamente declinati in una scansione temporale di investimenti, target e obiettivi da raggiungere. Le risorse arriveranno dalla commissione man mano che gli obiettivi saranno raggiunti e questo ci mette di fronte a un doppio test. Il primo di eleggibilità dei progetti, che devono quindi essere credibili e realistici negli obiettivi. Il secondo relativo alla scansione in tempi e tappe molto precisi dei progetti stessi per rispettare la tempistica concordata con la commissione, basata sul raggiungimento degli obiettivi stessi".

Complessivamente, ha chiarito il Ministro, "se usiamo un parametro come quello adottato dalla Francia, stiamo delineando un intervento da 300 miliardi nei prossimi 6 anni". Sono fiducioso che alla fine di questo percorso saremo in grado di presentare in Europa un piano molto significativo - avrebbe affermato ancora - con un impatto trasformativo in grado di colmare i gap infrastrutturali del Paese lungo tre assi verticali, digitalizzazione e innovazione, sostenibilità sociale e ambientale, equità e coesione sociale, e con tre grandi priorità trasversali che abbiamo cercato di far emergere con forza: l'equità di genere, il sostegno ai giovani e riequilibrio territoriale, a partire il Mezzogiorno a cui va il 50% degli investimenti".

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