Cielo plumbeo sulla bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza che illustra come verranno utilizzati i fondi messi a disposizione dell’Italia dal Next Generation Eu. E non solo per le tensioni sulla task force di 300 tecnici che sotto la guida del premier Giuseppe Conte, del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e di quello dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, dovrebbe avere il controllo sui progetti da finanziare.
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Quattro linee
Il Pnrr si articola su quattro linee (modernizzazione del Paese, transizione ecologica, inclusione sociale e territoriale, parità di genere) e contempla sei missioni, a ognuna delle quali è stata assegnata una quota sul totale delle risorse. Ma non mancano le zone d'ombra. Vago per esempio il piano sulla scuola. Nettamente inferiori alle attese le risorse che la bozza destina alla sanità. Il turismo e la cultura, due settori gravemente colpiti dalla crisi pandemica, sono stati praticamente esclusi dalla torta.
Mobilità
Per quanto riguarda la mobilità il governo punta sull'Alta velocità al Sud, il che costituisce un segnale positivo, ma si dimentica dei porti. Bene il potenziamento delle misure a sostegno dell’efficientamento dell’edilizia privata e il progetto di digitalizzare la Pa. Nel documento ha trovato spazio anche la riforma fiscale, tramite cui il governo punta ad alleviare la pressione sui redditi medi.
Diritto allo studio
Per il potenziamento della didattica e del diritto allo studio è pronta una fiche di 10 miliardi di euro. Obiettivo: ridurre le disparità territoriali e di genere per quanto riguarda la quantità e qualità dell’istruzione ricevuta, rafforzare le competenze digitali del personale scolastico e degli studenti e aumentare le loro conoscenze linguistiche e la diffusione delle discipline scientifiche. Ma il piano per la scuola, a giudicare da quanto si legge nella bozza, è lontano dall'essere definito.
Pa
Altri dieci miliardi verranno investiti per digitalizzare la Pa, dotare le amministrazioni di infrastrutture digitali adeguate, aumentare la capacità di archiviazione, stoccaggio ed estrazione dei dati da parte dei singoli enti, sviluppare e diffondere le piattaforme che sfruttano le tecnologie digitali per erogare i servizi ai cittadini.
Rivoluzione verde
Per quanto riguarda la macro-area della rivoluzione verde e della transizione energetica spicca la dote prevista per l'efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici, pari a 40,1 miliardi di euro disponibili. Il potenziamento delle misure a sostegno dell’efficientamento dell’edilizia privata e in particolare l’estensione del superbonus al 110 per cento per l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico delle abitazioni private avranno la precedenza. Capitolo trasporti: l'Alta velocità e la manutenzione stradale 4.0 inghiottiranno stando alla bozza 23,6 miliardi. Un obiettivo chiave è estendere l’Alta velocità al Sud per migliorare la connettività del paese. Ma per l'intermodalità e la logistica integrata, attraverso cui si punta a migliorare la competitività e la produttività dei porti tricolori, ci sono sul piatto appena 4,1 miliardi di euro. Ancora meno per la cultura e il turismo, solo 3,1 miliardi di euro, che eppure come riconosce la bozza stessa sono «due dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia».
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