"Noi lavoriamo per avere pronta una proposta il 6 di maggio" ha annunciato Gentiloni a Radio Anch'io. Ieri, ha aggiunto, "è andata direi bene. È stata raggiunta una soluzione che qualche settimana fa era impensabile". Nei prossimi giorni, ha sottolineato Gentiloni,
"vi saranno diversi aspetti cruciali da affrontare" ma "la vittoria più importante è aver capito che gli interessi sono comuni".
Tra le questioni cruciali da discutere, per il Commissario Ue, ci sono, innanzitutto, "i tempi". "Bisogna fare presto, perché i soldi non servono tra due anni ma subito. Non stiamo parlando di miliardi ma di migliaia di miliardi, almeno 1500" ha avvertito Gentiloni. Rimane, inoltre, da chiarire "quanti di questi fondi saranno erogati in prestiti e quanti in sovvenzioni a fondo perduto". E, se prestiti ci saranno, – ha aggiunto Gentiloni – bisogna definire "che durata avranno" dal momento che è essenziale che sia "molto lunga, di 30-40 anni. "La parte invece di sovvenzioni dirette – ha chiarito il Commissario europeo – ci sarà sicuramente, è fondamentale per riequilibrare".
Altro tema posto da Gentiloni riguarda il rialzo dei costi di finanziamento e "l'affollamento nell'emettere titoli e chiedere prestiti sui mercati finanziari". In tale scenario per il Commissario Ue "avere linee di credito a disposizione è certamente un fatto positivo". Gentiloni si è, pertanto, detto favorevole all'ipotesi di un ricorso al Mes dell'Italia. "Non so se metterebbe in crisi il governo, da commissario europeo mi pare che la nuova linea di credito del Mes sia vantaggiosa per i Paesi che dovessero chiederla. E l'unica condizionalità è che i soldi siano spesa sulla sanità. Sinceramente non mi sembra la Troika, poi ognuno fa le sue valutazioni".
© RIPRODUZIONE RISERVATA