Quanto all'utilizzo dei fondi europei per obbligare alla "parità di genere" ha precisato che "dipende Paese per Paese, dall'azione dei governi e dei gruppi di pressione e delle donne che spingono in questa direzione. In parte dipende da noi Commissione europea perché abbiamo nel regolamento il chiarissimo compito di verificare che ci siano due cose: primo, investimenti rilevanti per affrontare il tema parità di genere e, due, dove ci siano raccomandazioni particolari a singoli Paesi, che le rispettino". "Noi questo lavoro lo faremo – ha assicurato – Poi é chiaro che questa é una operazione si fa in due". In Italia, ha proseguito Gentiloni "la bassa partecipazione femminile dipende da una serie di cause, non da un solo fattore", mentre in Europa "il problema della disparità salariale é ancora molto forte: é più alto sulle pensioni dove ovviamente è frutto della storia precedente". Gentiloni ha annunciato che intende aderire all'iniziativa che prevede la non partecipazione di esponenti istituzionali a dibattiti e convegni in cui non siano presenti donne. Sempre sulla parità di genere ha aggiunto: "sono fiducioso che Next Generation Eu accelererà questo processo, anche senza miracoli".
Sul tema vaccini e sulla mancata produzione di vaccini e forniture di AstraZeneca in Europa, Gentiloni ha dichiarato che "c'è un problema sul principio di reciprocità": "non è possibile che se c'è un problema di una azienda che aveva preso degli impegni e non raggiunge quei livelli di produzione, questo possa valere solo per l'Ue e non per altri Paesi". Il commissario europea ha detto di non essere stato ancora vaccinato ma che lo farà quando sarà il suo turno". "I funzionari della Commissione – ha spiegato – si attengono alle procedure del Paese ospitante che nella stragrande maggioranza dei casi significa il Belgio. Nel mio caso mi vaccinerò qua a Bruxelles, non appena sarà stato deciso. Penso non troppo in là: stanno cominciando sugli over 65".
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