Conte ha poi dettato la linea da seguire nella spesa dei 209 miliardi che arriveranno dall'Europa: "una delle leve della crescita è la transizione ecologica. Dobbiamo ribaltare definitivamente la convinzione, purtroppo ancora diffusa e radicata, che parlare di ambiente ed ecologia significhi porre degli argini alla crescita e all'iniziativa economica". "La transizione green a cui stiamo lavorando destinerà almeno il 37% delle risorse del Recovery Fund a tutti quegli investimenti in grado di ridurre l'impatto sull'ambiente e sul clima – ha affermato il presidente del Consiglio – ma anche di produrre innovazione, occupazione e crescita".
Decarbonizzazione dei cicli produttivi essenziali come la siderurgia, sostegno alla transizione del settore automotive, investimenti per il contrasto all'inquinamento e al dissesto idrogeologico e potenziamento e innovazione della rete idrica sono alcuni degli ambiti individuati dal presidente Conte nel suo intervento. "Abbiamo un esempio simbolico e concreto di questa nuova alleanza fra economia ed ecologia: il superbonus edilizio al 110%, che proveremo a estendere con le risorse del Recovery Fund e che ci consentirà di realizzare l'efficientamento delle case degli italiani, garantendo sviluppo economico e tutela ambientale".
Infine, il presidente del Consiglio conferma la sua disponibilità alla nomina di commissari per accelerare l'iter delle grandi opere: "abbiamo inteso creare corsie a scorrimento veloce dove far viaggiare le grandi opere e infrastrutture che cambiano le prospettive di sviluppo dei territori e valorizzano le aree depresse. Siamo pronti ad accelerare i tempi e a sbloccare subito le opere anche attraverso la nomina dei commissari".
Sempre a proposito di risorse provenienti da fonti europee, nessuna apertura sul MES arriva invece dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio che, ospite di Lucia Annunziata a "In mezz'ora in più": "Non ne faccio una questione ideologica, io vado, come per un prestito in una banca, da chi fa le condizioni migliori". E ha aggiunto: "Ci sono Paesi che hanno la sanità con situazione peggio della nostra e non stanno chiedendo il MES".
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