Visco, dubbi su reddito di cittadinanza e quota 100

Ignazio Visco
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Giovedì 11 Aprile 2019, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 10:29
Il reddito di cittadinanza e quota 100 aiutano la domanda aggregata ma potrebbero non incidere sulla produttività. A esprimere dubbi sulle misure del governo è il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, invitando a tenere sotto controllo il debito.

Gli fa eco il direttore generale del Fondo menetario internazionale: apprezzando «le intenzioni», Christine Lagarde chiede a Roma di «individuare misure credibili» per sostenere la crescita e ridurre il debito. «Sono rassicurata dal processo che in Italia è stato intrapreso nel settore bancario», dice Lagarde. «Certamente il lavoro è iniziato, ma c'è ancora ulteriore lavoro da fare». Sul fronte delle politiche di bilancio poi «abbiamo letto le dichiarazioni e apprezziamo le intenzioni», aggiunge il direttore generale del Fmi. «Quello che è veramente necessario sono misure identificabili, misurabili e credibili che si rifacciano a quelle intenzioni delle autorità».

Ma Lagarde chiede sforzi a tutte le economie a fronte del rallentamento generalizzato della crescita. Dopo due anni di espansione sostenuta, l'economia globale è entrata in una «fase delicata. La crescita sta rallentando» con le tensioni commerciali e geopolitiche, l'incertezza politica e fattori una tantum, osserva Lagarde ritenendo «imperativo» in questo contesto attuare «riforme strutturali per rafforzare la produttività e la crescita di medio termine». Il tutto perchè i rischi sulla crescita sono al ribasso.

L'economia europea seppur in rallentamento «non è vicina alla recessione», spiega Visco intervenendo al Council of Foreign Relations. A trattenere la crescita del Vecchio Continente sono «fattori temporanei e fattori più complicati». C'è poi l'incertezza legata alle tensioni commerciali, quali lo scontro fra Stati Uniti e Cina ma anche quelle possibili fra Washington e Bruxelles, soprattutto se Donald Trump dovesse decidere di imporre dazi su 11 miliardi di prodotti Made in Europe in rappresaglia agli aiuti ad Airbus. «Per anni abbiamo costruito un sistema per ridurre le barriere, perchè gli scambi commerciali sono stati visti e sono un motore di crescita, un motore per ridurre la povertà», dice Visco. Dal rallentamento europeo non è immune l'Italia, che soffre di «problema strutturale» di crescita, spiega il governatore.

«A questo si aggiunge che l'Italia ha avuto dal 2009 al 2014 la crisi peggiore dal 1861 e non si è ancora completamente ripresa» aggiunge il governatore della Banca d'Italia, precisando che alcune delle riforme varate dopo la crisi del debito hanno avuto successo. «Abbiamo bisogno di cambiamenti strutturali», dagli investimenti in nuove tecnologie a quelli nel capitale umano, mette in evidenza Visco ribadendo il suo invito a tenere sotto controllo il debito. Il reddito e quota 100, sono misure come quelle di politica monetaria, aiutano la domanda aggregata ma non incidono sulla produttività, aggiunge il governatore. Una produttività che, come osserva Lagarde, va spinta per la crescita. 

 
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