Quota 100, Bongiorno: "Al lavoro per velocizzare assunzioni nei Comuni"

Quota 100, Bongiorno: "Al lavoro per velocizzare assunzioni nei Comuni"
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Mercoledì 6 Febbraio 2019, 13:45
(Teleborsa) - L'allarme era stato lanciato dall'Anci che aveva espresso preoccupazioni riguardo agli effetti di Quota 100 sui Comuni. A sedare i timori, principalmente in riferimento al probabile svuotamento degli uffici a causa delle uscite anticipate, è intervenuto oggi il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno ai microfoni di Radio In Blu.

"Stiamo lavorando per cercare di venire incontro alle esigenze dell'Anci – ha affermato il Ministro –. Per ora non posso ancora promettere niente, ma vediamo se si può andare incontro a una velocizzazione delle nuove assunzioni". Velocizzazione che Bongiorno ha definito "necessaria per i Comuni e un po' per tutti" al fine di sbloccare il turnover nel Pubblico. Una macchina talmente "lenta" che il Ministro ha affermato di stare firmando ora "autorizzazioni all'assunzione di richieste fatte negli anni 2017 e 2018".

A dimostrazione di questo immobilismo della Pubblica amministrazione vi è un'età media dei dipendenti molto elevata che Bongiorno ha quantificato in "52 anni, addirittura 56 per i dirigenti". Cifre che rendono credibili i rischi paventati dall'Anci. "Ma non temiamo lo svuotamento degli uffici", ha ribadito Bongiorno sottolineando che proprio per il settore pubblico è stato "previsto un preavviso di sei mesi per i lavoratori che vorranno aderire a Quota 100, una piccola dilatazione dei tempi rispetto al settore privato che però ci permetterà di garantire la continuità dei servizi ai cittadini e alle imprese".

Inoltre, ha aggiunto la responsabile per la P.a., "grazie a Quota 100, tutti i pensionandi della Pubblica amministrazione, i quotisti, ma anche coloro che si ritireranno dal lavoro con il sistema ordinario, avranno nell'immediatezza fino a 30 mila euro del loro Tfr/Tfs, e non è escluso che si possa arrivare a 40 mila euro". Un modo, secondo il Ministro, per superare quella "vera e propria discriminazione che c'era tra pubblico e privato".

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