Progetto Italia, ok ad aumento di capitale Salini e nuovo nome in arrivo

Progetto Italia, ok ad aumento di capitale Salini e nuovo nome in arrivo
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Venerdì 4 Ottobre 2019, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 21:48
Il nuovo polo delle costruzioni italiano, Progetto Italia, stringe i tempi e «ben prima di fine anno» vedrà archiviato l'aumento di capitale da 600 milioni di euro di Salini Impregilo. A ruota anche la scelta di un nuovo nome «e lo presenteremo insieme al nuovo piano». Parola di Pietro Salini, amministratore delegato dell'azienda, dopo che l'assemblea straordinaria, a Milano, presenti 147 azionisti pari all'80,512% del capitale, ha approvato con la maggioranza del 98,5% la delega al cda dell'aumento di capitale, dando tempo fino a settembre 2020, e col 96,7% quella per le modifiche dello Statuto, preliminare alla nuova governance, che prevede un cda di 15 componenti, di cui 5 di Cdp, tra cui il presidente.

Entrambi i passaggi rientrano nell'accordo che lo scorso 2 agosto aveva visto il via libera della stessa Salini Impregilo e quello indispensabile di Cassa depositi e prestiti, che dà il proprio supporto alla nascita del nuovo polo delle costruzioni attraverso Cdp Equity (Cdpe) insieme ai creditori. L'intesa aveva avuto come base la proposta di concordato per il salvataggio di Astaldi, accolta il 5 agosto dalla sezione fallimentare del Tribunale di Roma, fissando il 6 febbraio 2020 l'udienza per la convocazione dei creditori e il relativo voto, con termine 90 giorni per comunicare ai creditori il decreto di ammissione della procedura di concordato, dunque per i primi di novembre. Tra gli impegni presi c'erano stati anche la creazione di un comitato strategico e l'introduzione del voto maggiorato.

Salini Impregilo, che oggi ha chiuso in Borsa con un guadagno dell'1,05% a 1,93 euro, aveva sottoscritto per Progetto Italia due mesi fa due accordi di investimento, uno con l'azionista di controllo, Salini Costruttori, e con Cdpe, l'altro con le tre principali banche finanziatrici. Era stato previsto un aumento di capitale da 225 milioni di Astaldi, riservato a Salini stessa. Un passo subordinato ai tempi della giustizia, ma che Pietro Salini auspica arrivi prima di febbraio.

Sempre due mesi fa erano stati decisi un aumento da 600 milioni e un finanziamento da quasi un miliardo. L'aumento di Salini, con esclusione del diritto di opzione, è ripartito tra Salini Costruttori (50 milioni), Cdpe (250), le banche, Intesa, Unicredit e Banco Bpm (150) e il mercato (150), per cui è in corso un road show tra le principali capitale economiche europee, tra cui Londra, per attrarre investitori. Un aumento che in Salini Impregilo farà variare la percentuale della famiglia Salini, attuale socio di controllo (74,78%). Di quanto dipenderà «dal prezzo di collocamento - ha affermato il numero uno di Salini Impregilo, Pietro Salini -. Mi auguro che il collocamento vada bene, quindi una percentuale la più ampia possibile».

Il lavoro intanto è anche ad allargare l'aggregazione oltre Astaldi. Contatti sono già in corso con Pizzarotti, mentre per Trevi «non è escluso, ma per ora non è in Progetto Italia». Già imbarcata Cossi Costruzioni, che sta realizzando una parte del ponte di Genova. 
 
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