Produzione industriale in calo a settembe dello 0,4%, è il settimo mese consecutivo

Produzione industriale in calo per il settimo mese consecutivo
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Lunedì 11 Novembre 2019, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 16:07
Continua calare la produzione industriale italiana. A settembre, riferisce l'Istituto Nazionale di statistica, l'indice destagionalizzato di riferimento ha registrato una diminuzione dello 0,4% rispetto ad agosto. Corretto per gli effetti di calendario, la diminuzione su base annua è del 2,1% (i giorni lavorativi sono stati 21, contro i 20 di settembre 2018). Nella media dei primi nove mesi dell'anno l'indice ha registrato una flessione tendenziale dell'1,0%. Nella media del terzo trimestre la produzione ha segnato una flessione dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti.

«In termini tendenziali - rileva l'Istat - nel mese di settembre, l'indice corretto per gli effetti di calendario risulta in calo per il settimo mese consecutivo. A livello settoriale si conferma il maggiore dinamismo dei beni di consumo, il solo comparto in crescita in termini sia congiunturali sia tendenziali. Anche nella media dei primi nove mesi dell'anno la produzione è calata, sia in termini grezzi sia al netto degli effetti di calendario».

«La produzione industriale è tornata a calare a settembre, dopo l’aumento di agosto. Il dato non è però uniformemente negativo, perché la produzione manifatturiera è viceversa aumentata (+0,3% m/m). A nostro avviso, il punto di minimo del ciclo nel settore industriale potrebbe essere alle spalle, ma la ripresa dai minimi sarà molto lenta», commenta  Paolo Mameli, senior economist di Intesa Sanpaolo.  

Nel dettaglio, l'indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali per i beni di consumo (+0,7%) e i beni strumentali (+0,6%)mentre variazioni negative registrano, invece, l'energia (-1,1%) e i beni intermedi (-1,0%).

Su base tendenziale e al netto degli effetti di calendario, a settembre 2019 si registra una moderata crescita esclusivamente per il comparto dei beni di consumo (+1,2%); al contrario, una marcata diminuzione contraddistingue i beni intermedi (-5,2%), mentre diminuiscono in misura più contenuta i beni strumentali (-2,0%) e lievemente l'energia (-0,1%).

I settori di attività economica che palesano i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+9,6%), le industrie alimentari, bevande e tabacco (+7,8%) e la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+6,4%). Le flessioni più ampie si registrano nell'attività estrattiva (-11,2%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-8,1%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-7,1%).

 
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