"All'incremento delle quotazioni delle materie prime in atto si aggiungono i maggiori costi energetici in capo alle attività produttive causati del caro-bollette, e i costi di trasporto enormemente aumentati per effetto dell'escalation di benzina e gasolio – spiega il presidente Furio Truzzi – Tutti fattori che, sommati, influiranno nelle prossime settimane sui prezzi al dettaglio di numerosi prodotti venduti in Italia, dalla pasta al pane, passando per crackers, biscotti, dolciumi".
"In tale contesto rischiano di inserirsi nei vari passaggi della filiera speculazioni finalizzate a sfruttare il conflitto in Ucraina per ritoccare da subito i listini dei beni venduti in Italia – prosegue Truzzi – Tutto ciò potrebbe portare a rincari dei prezzi al dettaglio compresi tra il 15 e il 30% per beni come pasta e pane, e il Governo farebbe bene a dare ascolto ai dati ufficiali Istat e Ismea che certificano gli aumenti e agli allarmi di consumatori e produttori circa gli imminenti incrementi dei listini al pubblico".
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