Povertà, Oxfam-Openpolis: promesse disattese nella manovra

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Mercoledì 30 Gennaio 2019, 00:32 - Ultimo aggiornamento: 00:35
«Completamente disattese dalla legge di bilancio le stime relative alle risorse che il governo intendeva destinare all'aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) e dunque alla cooperazione internazionale». È la fotografia scattata dal nuovo dossier Cooperazione Italia, ritorno al passato, di Openpolis e Oxfam.

Nella nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, che indica gli obiettivi della legge di bilancio, era previsto che il rapporto dell'aiuto pubblico con la ricchezza nazionale (aps/rnl) si sarebbe assestato allo 0,33% nel 2019, allo 0,36% nel 2020 e allo 0,40% nel 2021, «mostrando la volontà di superare l'impegno intermedio dello 0,30%» sottoscritto in sede Nazioni Unite e raggiunto nel 2017 con 3 anni di anticipo, spiega il rapporto.

Ma «niente di tutto ciò è accaduto». Le tabelle presentate dal ministero delle finanze dicono di 5.077 milioni di euro nel 2019, 4.654 milioni nel 2020 e a 4.702 milioni nel 2021, illustra il rapporto. «Con queste cifre, nel 2020 il rapporto aps/pil secondo alcune stime potrebbe calare allo 0,26 tornando a livelli inferiori al 2016», sottolinea il dossier.

«Per la prima volta dal 2012, calano le risorse destinate all'aiuto pubblico, segno tangibile che per il governo il tema della cooperazione non è tra quelli prioritari», ha detto Francesco Petrelli, senior policy advisor su finanza per lo sviluppo di Oxfam Italia. «Non si tratta solo di mancare gli obiettivi, effettivamente ambiziosi, che il governo si era posto con la nota di aggiornamento al Def, ma di un significativo calo dell'aps. Secondo le nostre proiezioni potrebbero essere quasi 730 milioni in meno nel 2019, 1,7 miliardi nel 2020 e 2,4 miliardi nel 2021», ha sottolineato Petrelli.

Dal 2012 al 2017 l'Italia ha destinato risorse «sempre maggiori» all'aps ma da un'analisi approfondita emerge che questo aumento è stato in buona parte trainato dalla crescita della voce «rifugiati nel paese donatore», quasi un terzo del totale dell'aiuto pubblico ancora nel 2017, spiega il rapporto Oxfam/Openpolis. Si tratta del cosiddetto 'aiuto gonfiato, «quello destinato a coprire le spese per l'accoglienza dei rifugiati e per la cancellazione del debito e non a finanziare progetti di cooperazione». Per cui«denaro che non varca i confini dell'Italia e che non viene utilizzato per gli scopi propri dell'aiuto allo sviluppo: la lotta alla povertà e il raggiungimento degli obbiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall'Agenda 2030», si legge nel rapporto.

Oxfam lancia quindi un appello all'Italia «per confermare l'obiettivo 0,30% del reddito nazionale lordo nel 2020 e per una coerente destinazione dei fondi». Ma anche «rafforzare il coordinamento e la coerenza a livello interministeriale nella definizione di una strategia corrispondente a un uso appropriato delle risorse» e «garantire che le risorse progressivamente rese disponibili dalla diminuzione dei flussi migratori vengano utilizzate in modo efficace e coerente per gli obiettivi propri della cooperazione e dell'agenda 2030».

 
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