I 191,5 i miliardi di euro arriveranno nei prossimi cinque anni, e subito, cioè tra due-tre settimane, nella casse del Tesoro saranno invece versati i primi 25 miliardi. Se il via libera dei ministri dell'economia europei era scontato, non lo era l'assenza di discussioni nel merito dei piani, tutti approvati senza nessun commento da parte dei presenti. Il Recovery Plan – ha spiegato ancora Draghi – "è il risultato della stretta collaborazione che c'è stata all'interno del Governo e tra i ministeri. È stato approvato a larga maggioranza in Parlamento, e dopo il pieno coinvolgimento degli enti territoriali e delle parti sociali". "Ma deve essere anche uno stimolo a spendere bene i soldi che ci arriveranno e ad approvare in tempi rapidi le riforme che abbiamo concordato con la Commissione europea – ha aggiunto – Questi sono infatti i presupposti necessari per ricevere tutti i 191,5 miliardi, in prestiti e sussidi. E per continuare a mostrarci un Paese credibile e affidabile".
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