Il Pil cresce più del previsto: in tre mesi +2,6%. Lavoro, nei primi 4 mesi +120.000 occupati

Il Pil cresce più del previsto: in tre mesi +2,6%. Tasso disoccupazione al 10,7% (33,7% tra i giovani)
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Martedì 1 Giugno 2021, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 16:29

Il primo trimestre del 2021 si è chiuso in crescita per l'economia italiana. L'Istat ha ribaltato le stime del 30 aprile, che indicavano un calo congiunturale dello 0,4%, calcolando per il periodo gennaio-marzo un aumento del Pil (corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato) dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. La variazione acquisita del Pil italiano per il 2021, quella che si otterrebbe se nei trimestri successivi al primo si registrasse una crescita nulla, è pari a +2,6%. Rivista anche la stima sul primo trimestre 2020, a -0,8% rispetto al -1,4% comunicato ad aprile.

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(Teleborsa) - Dopo il rallentamento registrato a marzo, nel mese di aprile 2021 l'ISTAT registra un lieve aumento degli occupati (+20 mila unità) e una crescita più consistente dei disoccupati (il tasso di disoccupazione passa dal 10,4% al 10,7%), a fronte di una diminuzione degli inattivi (-138 mila unità). Nonostante l'aggiunta di 120 mila occupati da gennaio ad aprile, rispetto a febbraio 2020 (mese precedente all'inizio della pandemia) gli occupati sono oltre 800 mila in meno e il tasso di occupazione è più basso di quasi 2 punti percentuali.

In particolare, la crescita dell'occupazione (+0,1%, pari a +20 mila unità) coinvolge le donne, i dipendenti a termine e i minori di 35 anni; diminuiscono, invece, gli uomini, i dipendenti permanenti, gli autonomi e gli ultra 35enni. Il tasso di occupazione sale al 56,9% (+0,1 punti).

L'aumento del numero di persone in cerca di lavoro (+3,4% rispetto a marzo, pari a +88 mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le classi d'età. Il tasso di disoccupazione sale al 10,7% (+0,3 punti), tra i giovani scende al 33,7% (-0,2 punti). Ad aprile, rispetto al mese precedente, diminuisce anche il numero di inattivi di 15-64 anni (-1,0%, pari a -138 mila unità) a seguito del calo diffuso sia per sesso sia per età. Il tasso di inattività scende al 36,2% (-0,3 punti).
Le ripetute flessioni congiunturali dell'occupazione, registrate dall'inizio dell'emergenza sanitaria fino a gennaio 2021, hanno determinato un calo tendenziale dell'occupazione (-0,8% pari a -177 mila unità). La diminuzione coinvolge gli uomini, i dipendenti permanenti, gli autonomi e prevalentemente i 35-49enni. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 0,1 punti percentuali.

Rispetto ad aprile 2020, le persone in cerca di lavoro risultano in forte crescita (+48,3%, pari a +870 mila unità), a causa dell'eccezionale crollo della disoccupazione che aveva caratterizzato l'inizio dell'emergenza sanitaria; d'altra parte, sottolinea l'ISTAT, diminuiscono gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-6,3%, pari a -932 mila), che ad aprile 2020 avevano registrato, invece, un forte aumento.

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