PIL, Confcommercio: "Più che in recessione l'economia è in stagnazione"

PIL, Confcommercio: "Più che in recessione l'economia è in stagnazione"
3 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Marzo 2019, 10:45
(Teleborsa) - "Sulla base dei dati congiunturali, non soddisfacenti e ampiamente contraddittori, la prima parte del 2019 si può classificare di stagnazione più che recessione". È quanto afferma l'Ufficio Studi confederale nell'ultimo numero di Congiuntura Confcommercio. Nonostante un andamento complessivamente non favorevole, nel Rapporto si evidenzia "qualche elemento di vivacità sul fronte dei consumi, sintomo del tentativo delle famiglie di reagire ad una situazione di perdurante fragilità delle aspettative".

Nel mese di gennaio – sottolinea Confcommercio –, dopo un quadrimestre negativo, la produzione industriale è tornata a crescere registrando, al netto dei fattori stagionali, un +1,7% su base mensile. Ciò nonostante permane, su base annua, una tendenza alla riduzione (-0,9%). L'occupazione si è confermata stabile rispetto al mese precedente, e in crescita nel confronto annuo (+0,1% su base mensile, +0,7% rispetto a gennaio 2018).

A segnare un peggioramento è stata, la fiducia di imprese e famiglie che, nel mese di febbraio, è calata dell'1,3% congiunturale, mentre il sentiment delle imprese ha continuato a patire la debolezza del quadro economico, con un calo dello 0,8%. Solo la fiducia delle imprese al dettaglio ha mostrato un miglioramento (2,4% m/m).

Pil mensile – Tenendo conto dell'andamento dei principali indicatori, debole ed incerto, l'Ufficio Studi stima, per marzo, una variazione congiunturale negativa (-0,1%) del Pil mensile. Un dato che porterebbe a un calo dello 0,3% rispetto allo stesso mese del 2018. Il primo trimestre 2019 dovrebbe quindi registrare una crescita del Pil dello 0,1% in termini congiunturali, mentre il tasso di crescita tendenziale si attesterebbe al -0,1%.

Indicatore Consumi Confcommercio (Icc) – A febbraio l'Icc è sceso dello 0,1% in termini congiunturali e aumentato dell'1% nel confronto con lo stesso mese del 2018. In termini di media mobile a tre mesi, dopo il recupero degli ultimi periodi, l'indicatore flette leggermente.

Dinamiche congiunturali – La diminuzione registrata in termini congiunturali è sintesi di un aumento dello 0,2% della domanda relativa ai servizi e di una flessione di analoga dimensione per i beni. Variazioni positive apprezzabili si sono registrate solo per i beni e i servizi per la mobilità (+0,5 % sul mese precedente) e per gli alberghi e i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,4%). Per contro, la diminuzione più significativa si è registrata per i beni e servizi per le comunicazioni (-0,7 su gennaio), al cui interno ha rallentato la componente relativa ai beni. In diminuzione anche le spese per i beni ed i servizi per la casa e per gli alimentari le bevande ed i tabacchi (-0,5%). Per le altre voci di spesa, sostanziale stagnazione.

Dinamiche tendenziali – L'aumento dell'1% è sintesi di un'evoluzione positiva sia della domanda relativa ai servizi (+1,5%), sia della spesa per i beni (+0,9%). Sulla tenuta di quest'ultima componente – si sottolinea nel Rapporto – ha influito l'andamento della domanda di beni inclusi nella mobilità e nelle comunicazioni. Andamenti positivi anche per gli alberghi i pasti e le consumazioni fuori casa (+1,6%). Decisamente più contenuti i tassi di crescita per i beni e i servizi per la casa (+0,5) e per i beni e i servizi ricreativi (+0,3). La domanda per i beni e i servizi per la cura della persona è risultata stabile. Per contro, la domanda relativa agli alimentari, alle bevande e ai tabacchi (-1,5%) e all'abbigliamento e alle calzature (-0,2%) continua a segnalare una tendenza alla riduzione.

Tendenze a breve termine dei prezzi al consumo – Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per marzo l'Ufficio Studi stima, rispetto a febbraio, un aumento dello 0,3%. Nel confronto con lo stesso mese del 2018 il tasso d'inflazione dovrebbe collocarsi all'1%, in modesta discesa rispetto a febbraio.




© RIPRODUZIONE RISERVATA