La bozza del piano, aggiornata il 18 gennaio, prevede che il medico, "agendo in scienza e coscienza", valuti "caso per caso" le cure da dispensare ai pazienti, secondo i "criteri clinici di urgenza, gravosità e efficacia terapeutica", con interventi basati sulle "evidenze scientifiche" e "proporzionati alle condizioni cliniche". Una linea più morbida della precedente bozza, che prevedeva la necessità di sottoporre a cure i pazienti "con maggiori probabilità di trarne beneficio".
Il Piano pandemico si occupa anche dei vaccini, indicando che sono le "misure preventive più efficaci" con un rapporto rischi/benefici decisamente favorevole ed un valore "etico intrinseco di particolare rilevanza". La distribuzione dei vaccini - si legge nella bozza - "deve rispondere a criteri trasparenti, motivati e ragionevoli, e deve rispettare i principi etici e costituzionali di uguaglianza ed equità".
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