Piaggio Aerospace, Difesa sblocca commesse. Ma la Fiom: solo annunci

Manifestazione dei dipendenti di Piaggio Aerospace
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Mercoledì 24 Aprile 2019, 18:30 - Ultimo aggiornamento: 20:49
Il ministero della Difesa sblocca le commesse per la Piaggio Aereospace, azienda in crisi da tempo che ha da poco annunciato la cassa integrazione per oltre 500 dipendenti. Ma per la Fiom sono solo annunci. Il ministero annuncia lo sblocco a poche ore dal vertice sulla vertenza che si è tenuto oggi al Mise dove sono state date «indicazioni sulle tempistiche e i passi da compiere per garantire l'operatività dell'azienda, nella salvaguardia dei suoi livelli occupazionali».

Dunque, il ministro Elisabetta Trenta ha disposto che «l'attuazione del programma di rinnovamento della flotta di velivoli P180, già disponibile presso le forze armate, abbia un seguito concreto e immediato, che veda già entro giugno l'assegnazione di alcune commesse relative alle manutenzioni dei motori». E quanto al drone P1HH «la Difesa darà corso alla realizzazione di due sistemi prototipici». La Difesa «conferma la propria opera di supporto per la creazione delle condizioni idonee a una soluzione più duratura possibile, che possa contemperare al meglio le esigenze operative dello strumento militare e il valore strategico dell'azienda». Un supporto che, «nel più ampio interesse nazionale», permetterà «di poter essere presenti come sistema-paese nello sviluppo del futuro drone europeo, anche con tecnologia 'made in Italy'».

Confermate dunque le parole del governatore Giovanni Toti che, appena chiuso il vertice, in un video sui social ha parlato dell'impegno del «Governo a attivare i contratti di manutenzione, ordinare nuovi velivoli e sviluppare il drone P1HH. I lavoratori in cassa integrazione potranno gradualmente rientrare al lavoro». Insomma, dice Toti «abbiamo un orizzonte» con «l'attivazione dell'hub manutenzioni e nuovi ordini per dieci P180» dice Toti, cosa che «dovrebbe consentire di riassorbire 100 lavoratori al mese da quando i contratti verranno attivati e quindi a partire dal mese di giugno, di luglio, dall'estate». Un «polmone finanziario necessario a quelle integrazioni e fusioni che dovranno poi essere affrontate nel medio periodo».

«Le dichiarazioni del Governo confermano la distanza fra l'urgenza di salvare la Piaggio Aero e i suoi lavoratori e gli annunci governativi - ha commentato il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro -. I primi soldi e commesse promesse entro giugno riguardano il reparto motori che non subisce cassa integrazione, quindi nessuno dei 504 che dal 2 maggio andranno in cigs potrà rientrare». Il resto sono «annunci senza tempi certi e che dovranno passare dalle Commissioni Parlamentari con tutti i rischi e le trappole che abbiamo già visto».Per il segretario genovese dalla Fiom «il governo ha perso 5 mesi per conflitti interni e ancora oggi non sa dove portare la Piaggio e i suoi lavoratori. L'idea che questa azienda possa entrare dentro il progetto europeo sul drone in cui è presente Leonardo, senza che questa azienda ed i partner europei sappiano nulla, la dice lunga sulla superficialità con cui si affronta questa crisi industriale, che parte da lontano ma non trova neanche oggi una politica capace a non fare propaganda ma fatti concreti».

Soddisfatta invece l'azienda subito dopo l'incontro al Mise: Piaggio Aerospace «accoglie positivamente le misure concrete a supporto dell'azienda, in ambito sia civile sia per la difesa, annunciate oggi dal Governo a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico».

 
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