Ma lo stabilimento di Novi Ligure rimane chiuso e le macchine inattive. Il negoziato è a un punto critico: «Riteniamo che le condizioni della proprietà turca Toksoz siano incompatibili con il nostro piano industriale, che prevede la centralità dell'hub di Novi Ligure e un preciso range temporale per far ripartire l'azienda», ha dichiarato Andrea Saini, presidente e amministratore delegato di Laica. «Noi siamo disponibili a mettere a disposizione i nostri impianti per alcune produzioni, ma ce ne sono altre come nocciolati, cremini e torroni che devono essere prodotte nell'hub di Novi». Dalla proprietà turca per ora nessuna rassicurazione.
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